Per far conoscere meglio le tradizioni di alcuni luoghi della Barbagia, da 26 anni, grazie alla Camera di Commercio di Nuoro e ASPEN, sua azienda speciale, 32 comuni si aprono ai visitatori per mostrare il territorio attraverso il racconto dei saperi tradizionali, con focus su enogastronomia e artigianato locale. Secondo un calendario che copre 4 mesi di iniziative, organizzate dalle singole municipalità coinvolte in un progetto unitario di grande successo, ogni paese apre le proprie cortes, gli antichi cortili per narrare fatti di storia locale, i sapori di una volta e gli usi antichi.
È così, che agli occhi di sos istranzos (i forestieri, i visitatori) si svelano lavorazioni tradizionali e antiche di piatti tipici come maccarones de busa (tipici maccheroni dalla forma allungata creati mediante l'uso della busa, ossia il ferretto che le donne sarde anticamente utilizzavano per fare la maglia), il più noto pane carasau, maccarrones de punzu (un'altra varietà di pasta fresca, questa volta più simile a gnocchetti), filindeu (un tipo di pasta per minestra formata da sottilissimi fili sovrapposti in tre strati incrociati), dolci vari, e l'immancabile delizioso formaggio.
In comune, tutte le cortes apertas, hanno l'ottima abitudine di offrire in versione street food specialità locali da consumare passeggiando per le strade animate o direttamente a casa del produttore: se non fosse bastato l'elenco di cui sopra ad invogliarvi, ecco che vi verranno proposti anche malloreddus (gnocchetti sardi), deliziosi involtini di pane lentu (il carasau non tostato) e formaggio fuso, purpuzza e patate nonchè l'immancabile porcetto arrosto. I dolci poi toccano le vette più sofisticate con la celeberrima seada (dolcezza alla semola ripiena di formaggio), il croccante di mandorle (gattò), su pistiddu – un involucro di pasta che racchiude sapa, mosto cotto o in alternativa miele, ornato con decori finissimi – e le casadinas (dolcetti deliziosi con ricotta di pecora o formaggio fresco e scorza di limone, più abitualmente preparati in periodo pasquale).
Alcuni paesi, tra i quali Mamoiada, hanno fatto del cibo la lora nota caratterizzante: "Tappas in Mamujada" è l'appuntamento mamoiadino di autunno in Barbagia, e conta circa 130 tappas (che ha il duplice significato di sosta e tapa alla spagnola) nelle quali è possibile a cifre irrisorie gustare le più svariate specialità.
Oltre alla ricchissima offerta gastronomica, alcune cortes apertas pongono l'accento sui laboratori artigianali come il ricamo ad Oliena, i tappeti a Sarule, la lavorazione del ferro ad Orani, la follatura (battitura) dell'orbace – tipico panno sardo ottenuto dalla lana di pecora – a Tiana, la confezione degli abiti di velluto a Nuoro. Sempre a Nuoro cortes apertas dà il via ad una rassegna musicale sui cori, cifra musicale della città.
Non si può chiudere l'excursus senza fare un cenno al canto a tenore, nato in Barbagia e riconosciuto dall'Unesco come patrimonio immateriale dell'umanità, che costituisce la colonna sonora di tutte le feste del centro Sardegna: non è raro infatti, essere accompagnati nella propria visita alle cortes dalle note gravi del canto dei quattro uomini in piedi in circolo e spesso, in abito tradizionale.
Calendario "Autunno in Barbagia" ed. 2022
Settembre
• 3 e 4: Bitti
• 10 e 11: Oliena e Sarule
• 17 e 18: Dorgali e Teti
• 24 e 25: Austis e Orani
• 1 e 2: Lula, Meana Sardo e Orotelli
• 8 e 9: Gavoi, Lollove e Tonara
• 15 e 16: Onanì e Orgosolo
• 22 e 23: Belvì e Sorgono
• 29, 30: Aritzo e Ottana
• 29, 30, 31 e 1: Desulo
Novembre
• 4, 5 e 6: Ovodda e Mamoiada
• 12 e 13: Nuoro e Tiana
• 19 e 20: Atzara
• 26 e 27: Ollolai
Dicembre
• 3 e 4: Gadoni, Oniferi e Orune
• 8, 9, 10 e 11: Fonni
• 10 e 11: Ortueri
• 17 e 18: Olzai
INFORMAZIONI: https://www.cuoredellasardegna.it/autunnoinbarbagia/it/index.html