Da Nord al Centro Sud, le prime stime sul comparto parlano di un calo produttivo pari ad almeno il 15% e picchi fino al 30% per il pomodoro tardivo, atteso per settembre. Partita già, anticipata anche di due settimane, la raccolta dei trapianti fatti tra marzo e aprile. Il caldo ha accelerato la maturazione, andare oltre può solo bruciare tutto.
Più di 100 giorni di secca e ondate di calore tropicale hanno colpito rese importanti (mais -50%, riso -30%; grano duro -35%) e, ora, stanno mettendo sotto stress l’ortofrutta che rischia di perdere 3 settimane su 4 di raccolti, e il pomodoro da industria, già estremamente delicato, ma che pure fa dell’Italia il secondo produttore mondiale di fresco per le conserve. Il comparto vale 3,7 miliardi di euro, di cui quasi 2 miliardi solo di export.
Lungo tutta la penisola la situazione del comparto è disomogenea, ma comunque drammatica. Tolto qualche temporale sparso al Sud che ha dato un po’ di respiro alle piante, irrigare è difficile. Vengono ridotti al minimo gli sprechi, si lavora in turnazione tra produttori e si confida nell’operato dei consorzi di bonifica. Si osserva attentamente il processo di maturazione del pomodoro per dosare l’apporto di acqua e garantire tempi e metodi giusti d’intervento. Al Nord come al Centro Sud, il precoce che è ora in rapida raccolta non è stato più irrigato viste le temperature. Sarà un prodotto ancora più sano, perché meno reduce dalla solita lotta contro funghi e muffe, ma più a rischio marciume apicale, il lungo in particolare, per via degli sbalzi idrici. Dovrebbe piovere, ma la grandine, più temuta solitamente in questo periodo, sarebbe chiaramente devastante.
Il settore è già devastato da costi produttivi fuori misura e se da un lato il clima agevola qualche taglio sull’acquisto del concime stesso discorso è impensabile per il gasolio agricolo, fondamentale, ma arrivato fino a 1,60 euro a litro e senza proroga sul credito d’imposta.
Sono un’incognita anche i mercati Ue dove cambiano di continuo le richieste di polpa e concentrato e, comunque, con le speculazioni internazionali sempre dietro l’angolo e pure gli scioperi degli autotrasportatori.