“La guerra russo – ucraina ha certamente un impatto sulle nostre filiere se pensiamo alle quantità, ma possiamo dire che è limitato. Diverso è invece quello economico su cui incide molto il costo dell’energia. Il settore zootecnico è quello che paga più di tutti gli altri il caro prezzi, incide specialmente sul settore il costo energetico e l’aumento dei costi su mangimi e fertilizzanti.”
Le parole precise del Ministro Patuanelli nel corso del suo intervento al “Retail Food Talk: Nuovi format nel Food e nella Ristorazione”, a cura del Corriere della Sera.
“A livello italiano preoccupa il fronte prezzi ma non la quantità di prodotto. Una situazione simile al resto dell’Ue. A livello internazionale non lasciano dormire sonni tranquilli, invece, quelle fasce di popolazione che hanno difficoltà riguardo l’accesso al cibo. Penso ai paesi del corno d’Africa, a quelli del nord Africa e alle fasce equatoriali, quindi America Latina, centrale e alcuni paesi mediorientali. Serve allora un focus preciso e coordinato per garantire l’accesso al cibo a quelle popolazioni”, ha poi proseguito l’esponente governativo allargando l’orizzonte dell’analisi geopolitica.
Oggi il dibattito è acceso sul settore primario, su come garantire e implementare le produzioni. Il cibo è un elemento della nostra quotidianità, un elemento di sussistenza per la popolazione mondiale. Adesso è appunto sotto l’occhio dei riflettori ma dovrebbe esserlo sempre, non solo durante la guerra. L’accesso al cibo è uno dei temi che riguardano la salvaguardia della democrazia internazionale, se ne parlava molto ai tempi di Expo Milano 2015.
“Servono adesso, pertanto, soluzioni strutturali, non possiamo solo accompagnare questo momento di crisi. È inspiegabile come ancora oggi ci siano alcune popolazioni che soffrano la fame e non hanno accesso al cibo. Serve un cambio strutturale e una profonda discussione a livello internazionale. La Pac è stata la politica economica che ha creato l’Europa. Si è persa l’occasione con la riforma di semplificare l’accesso ai contributi da parte degli agricoltori, ma si è trovato il giusto equilibrio per implementare la transizione ecologica dell’agricoltura con la garanzia della produttività”, ha quindi concluso Patuanelli.