Qualche settimana fa per la Penisola italiana, si è conclusa l'invernata più secca degli ultimi 50 anni. L'inverno 2021/22 si è rivelato particolarmente asciutto e anticiclonico. Da dicembre a fine febbraio infatti, si sono verificate minori precipitazioni nevose e piovose rispetto alla media stagionale. Un dato associato a una fine inverno straordinariamente calda.
All'assenza di precipitazioni si è unita infatti una fase di temperature miti per tutto il Settentrione. I modelli previsionali confermano però un cambio di circolazione, almeno per i prossimi tre giorni, in grado di portare precipitazioni più organizzate sull'Italia da mercoledì, arrestando finalmente questa fase secca.
L'Italia colpita dalla siccità estrema
La scarsità di precipitazioni per le regioni del Nord è una condizione che, seppur tra alti e bassi, accompagna queste regioni da almeno un anno e mezzo. Soltanto una siccità di lunga durata può portare alle conseguenze che abbiamo osservato in questi giorni nelle immagini del Po in secca. In alcuni casi, gli invasi idrici hanno toccato i minimi storici, anche la neve sulle montagne, fino ad alta quota, è stata praticamente scarsa.
Agli inizi di marzo, il Po ha registrato livelli idrici fra i più bassi degli ultimi 30 anni. La situazione è alquanto preoccupante poiché la mancanza d'acqua a fine inverno è piuttosto anomala. In questo periodo solitamente, terreni e falde acquifere si riforniscono in vista dell'estate.
La siccità ha interessato in generale l'intera Penisola, con conseguenze preoccupanti anche dal punto di vista dello smog e delle risorse idriche. Nel Settentrione si è registrata infatti una maggiore concentrazione di inquinanti nell'aria e al Centro-Sud si è dovuto ricorrere sl razionamento delle risorse idriche. La situazione di siccità estrema di questi giorni non fa altro che riportare l'attenzione anche sul progressivo impoverimento idrico dei fiumi principali italiani come l'Adige, l'Arno e il Tevere.
La siccità estrema ha le ore contate
Da metà settimana ecco che si affacciano i primi segnali di un importante cambiamento del tempo. Precipitazioni sono previste al Nord e lungo i versanti tirrenici a partire dalla giornata di mercoledì. Viene confermato dagli aggiornamenti di queste ore, l'arrivo di una perturbazione accompagnata da precipitazioni più organizzate. Il corpo nuvoloso, che seguirà di pari passo la spinta di un'ampia saccatura che interesserà l'intera Europa, sarà accompagnato da correnti tese meridionali. Sono attesi preziosi millimetri di pioggia per le regioni settentrionali e per tutto il versante tirrenico, nelle giornate di mercoledì 30 e giovedì 31 marzo.
Si abbasseranno drasticamente anche le temperature, con episodi nevosi fino a quote medio basse e probabili temporali grandinigeni in pianura e lungo le coste. Spireranno anche forti venti di libeccio e maestrale con mareggiate lungo le coste esposte.