I quintali certificati di sementi di riso nella campagna 2020-2021 sono stati 442.000, a testimonianza dell’eccellenza di questa produzione, simbolo del Made in Italy, di cui siamo leader assoluto in Europa. Sono solo alcuni dei dati più significativi elaborati dal CREA.
L’Italia copre da sola circa la metà dell’intera produzione europea e può vantare una grande ricchezza varietale. “Da parte del Mipaaf c’è molta attenzione alla risicoltura e i dati presentati oggi ne confermano il valore e il potenziale. A fronte della riduzione delle risorse previste nella nuova Pac, abbiamo aumentato i fondi destinati all’aiuto accoppiato. Continueremo a lavorare per contrastare la concorrenza sleale di altri paesi, migliorare sempre di più la qualità e tenere alto il nome del riso italiano”, le parole del sotto segretario Centinaio.
Circa i gruppi varietali, va sottolineato un leggero aumento dei tipi tondi e un significativo aumento della tipologia Lungo B, con oltre 800 ettari certificati in più rispetto alla scorsa campagna. Lievi oscillazioni, scarsamente significative, per medi e tipi Lungo A. Dalle analisi effettuate sul seme in natura, emerge un’ottima energia germinativa e, alla luce delle attuali richieste di mercato, la produzione dovrebbe riuscire a soddisfare le richieste degli agricoltori per quasi tutte le categorie.
La nuova PAC impatterà sul settore risicolo, sia per le minori risorse al sostegno al reddito per la sostenibilità sia per le nuove misure introdotte dall’Unione Europea, che creeranno ulteriori difficoltà ad un settore che deve affrontare le sfide di un mercato sempre più aperto alla concorrenza estera. L’aumento delle risorse destinate all’aiuto accoppiato e la previsione, nei PSR, di impegni specifici per la biodiversità delle risaie dimostrano l’interesse a tutelare la risicoltura per l’economia del territorio e a garantire al consumatore un prodotto d’eccellenza.