Gli autori di Linea Verde hanno scelto di ambientare interamente nelle Terre di Pisa l’itinerario della puntata dedicata al settimo centenario della morte di Dante che andrà in onda domenica 21 marzo alle 12,20 su Rai 1.
Si parte da Pisa, “novella Tebe” e da uno degli episodi più noti e drammatici della Divina Commedia, quello della tragedia del conte Ugolino che causò la famosa invettiva “Ahi Pisa, vituperio de le genti”.
Claudio Ciociola, professore onorario della Scuola Normale Superiore, ha accompagnato Gaddo Della Gherardesca, discendente di Ugolino, a visitare per la prima volta l’interno della Torre della Muda “la qual per me ha 'l titol de la fame” e la sala blu della Scuola Normale dove è conservata una prima edizione della Divina Commedia illustrata da Gustave Dorè.
Il set si è poi trasferito sulla Piazza dei Miracoli dove sono state ambientate le letture dei brani danteschi di Riccardo Starnotti, nelle vesti di Dante, per poi far visita alla tomba dell’imperatore Arrigo in Duomo, accompagnati dall’Assessore Paolo Pesciatini.
Il viaggio prosegue con Ingrid Muccitelli e Beppe Convertini, volti di Linea Verde, nella natura incontaminata del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli con il direttore Riccardo Gaddi: dalla spiaggia del Gombo per osservare le isole dell’Arcipelago toscano che Dante auspicava “Muovasi la Capraia e la Gorgona…” alla scoperta degli allevamenti allo stato brado del mucco pisano, delle vacche chianine e maremmane, delle centinaia di caprioli fino all’incontro con i dromedari che abitano il Parco dai tempi di Ferdinando de’ Medici. Sempre alla ricerca dei giacimenti alimentari di qualità, a San Rossore la trasmissione non poteva non puntare i fari sul pinolo e sul miele.
Altri episodi del poema dantesco toccano le Terre di Pisa e sono stati rievocati in questa straordinaria puntata: a San Miniato dove, accolti dal sindaco Simone Giglioli nella sala delle sette virtù, viene evocato Pier delle Vigne con i celeberrimi versi suicidi “L'animo mio, per disdegnoso gusto, credendo col morir fuggir disdegno, ingiusto fece me contra me giusto”. Davanti al Palazzo dei Vescovi, una grande tavola è stata imbandita con il re tartufo al centro dei prodotti di questa terra generosa illustrati da Gabriella Tessieri. Infine, dopo una breve tappa a Lari dove non poteva mancare il pastificio Martelli, sul “monte, per che i Pisan veder Lucca non ponno” per assaggiare l’oro verde, l’olio dei Monti Pisani con Ciro Vestita e Gianluca Bovoli del frantoio di Vicopisano. Sullo sfondo la Torre di Caprona: “così vid’io già temer li fanti, ch’uscivan patteggiati di Caprona, vegendo sé tra nemici cotanti”