Enpaia (l’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura) e il Censis, istituto di ricerca socio-economica, hanno dato vita all’osservatorio sul mondo agricolo "L’agricoltura nella seconda ondata, tra resistenza e rilancio". Oggetto dello studio è l'impatto della pandemia sulla filiera e la sua relativa tenuta. Con la caduta a due cifre delle variabili economiche sono però aumentati sia la spesa alimentare domestica che gli acquisti nei negozi di vicinato, e poi nel frattempo gli italiani hanno mescolato i criteri funzionali per mettere in tavola cibo sano e sostenibile.
Durante la pandemia si è di fatto rinnovata la centralità sociale del cibo con l’aumento della spesa alimentare domestica del +2,3% reale e il decollo verticale di alcuni prodotti tipici del mangiare in casa con il +12% della pasta, +16% del riso e poi +16,2% della birra, +9,3% dei vini, +11,1% della frutta, +12,2% degli ortaggi. Inoltre, registriamo il boom degli acquisti presso i negozi tradizionali di prossimità con +31% delle vendite. Di fatto, per il 47,4% degli italiani il cibo è stato un alleato per garantire il proprio benessere psicofisico. L'osservatorio evidenzia poi che nei criteri di scelta della spesa alimentare degli italiani al primo posto troviamo la sicurezza degli alimenti (58%), poi la tracciabilità per verificarne la provenienza (40%), il gusto (35%), i contenuti nutrizionali (35%) e, solo dopo, il costo (31%).
La sostenibilità ambientale resta per il 95,5% degli italiani la priorità per il futuro prossimo. Per il 90,6% degli italiani l’agricoltura ne è già oggi il motore e per il 60% ha dato sinora un contributo importante nella lotta al cambiamento climatico. Inoltre, secondo il 93% degli intervistati essa è decisiva per le aree rurali. Del resto, attualmente l’agricoltura consente agli italiani di mangiare sostenibile con prodotti nutrienti e salutari (51%), non trattati con pesticidi (40%), di origine locale (28%), dal prezzo per tutti accessibile (22%), realizzati con metodi e tecniche a basso impatto ambientale (19%).
Agricoltura e sostenibilità sono strettamente legate e per gli italiani gli agricoltori (50%) sono il soggetto che più di tutti rende sostenibile il nostro sistema di produzione alimentare, più di industria alimentare (47%), Governo nazionale (45%), amministrazioni regionali (35%) e istituzioni europee (31%). Infine il 93,7% degli italiani è favorevole a dare aiuti alle imprese agricole che investono in sostenibilità, intesa come tutela dell’ambiente e delle comunità. Il 92,3% dice sì a ridurre le tasse alle imprese per favorire gli investimenti in economia verde e circolare.