Il 2019 è stato designato come l’anno del turismo lento, un invito a godere appieno di ogni istante della propria giornata, lontano da stress e frenesia. Il turismo lento è l’unico che consente di conoscere davvero i posti che si visitano. Tra le attività, quella che si rivela essere sempre la più apprezzata è il birdwatching. Richiede pazienza e silenzio, e questo permette di ascoltare anche gli altri rumori della natura, che magari non avevamo mai sentito o avevamo dimenticato. L’attesa viene, poi, ripagata quando si vedono volare questi incredibili esemplari, uccelli poco comuni, che popolano solo determinate aree, e che tengono inevitabilmente tutti con il naso all’insù”.
Tra le aree più belle per ammirare questi animali, c’è sicuramente l’area a nord della Laguna di Venezia, in Veneto. Lontana dalle isole più famose e dalle folle di turisti che intasano i circuiti tradizionali, si trovano canali secondari poco trafficati, caratterizzati da vaste aree di barene, zone in cui vanno a nidificare moltissimi esemplari di cavalieri d’Italia, beccacce di mare, aironi, avocette, e non è raro poter ammirare anche dei falchi planare sopra all’area. Numerose anche le velme, porzioni di terreno fangoso che emergono con la bassa marea, perfette per ammirare grossi stormi di limicoli, uccelli che mangiano nel fango, ma anche di piovanelli, albastrelli, pittime e chiurli.
Questo tipo di imbarcazioni, essendo molto lente e silenziose, non producono un forte moto ondoso e sono a basso impatto ambientale, il che le rende ideali per avvicinarsi anche ad animali così sensibili e riservati, e a veri e propri paradisi naturali.
Partendo da Casale sul Sile, nel cuore di un grande parco naturale, si può scendere verso la laguna percorrendo il fiume Sile, fino al canale Silone, dove è possibile ammirare gli affascinanti fenicotteri rosa, che, come in una cartolina, stazionano nelle valli più remote e raggiungibili, ma anche i cormorani, che spesso si avvicinano anche alle barche in navigazione, se non troppo rumoroso, i marangoni minori, e guardando con attenzione, anche il più raro marangone dal ciuffo.
Proseguendo la navigazione, dalla conca di Portegrandi si costeggia la valle Perini considerata uno sei siti più importanti per l’avvistamento degli anatidi di vario tipo, ma anche di cigni. Un uccello raro da trovare nelle acque marine, ma qui, ormai da tempo, vi abitano alcune famiglie che si sono abituate all’acqua salata, e che spesso si vedono nuotare al fianco di piccole imbarcazioni.
Nel Canale dei Bari, a nord della penisola del Cavallino, si naviga immersi tra i limicoli e gli anatidi di varia specie, sorvolati da coloratissimi gruccioni, che qui hanno fondato un’importante colonia.
Nella parte più a sud della laguna, in prossimità di Chioggia, nella zona di Brondolo, al di fuori del centro abitato e in canali poco trafficati, si trova un’importante zona di nidificazione di corrieri e fratini. La zona è, inoltre, considerata uno degli hotspot per avvistamento di gabbiani, sorvolata, oltre che dai gabbiani comuni, anche da una vasta colonia di reali nordici, pontici, e dai rari gabbiani corallini.