Opportunità e prospettive future per il settore turistico. Questi gli argomenti che sono stati affrontati ieri nel corso dell’evento “La città del futuro. Turismo sostenibile e smart cities”, organizzato da Road to green 2020, in collaborazione con il Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri, e ospitato nell’ambito dei Martedì della Natura. Un incontro che ha affrontato il concetto di turismo sotto diversi punti di vista, mettendone in evidenza il valore per il sistema paese, ma anche gli effetti secondari che talvolta ne possono scaturire.
Da sempre, il turismo è tra le principali risorse economiche italiane, con il Bel Paese che si piazza al sesto posto per incoming turistico a livello mondiale, e la città di Roma sempre ai primi posti tra le destinazioni turistiche più amate, prima tra le città italiane, terza tra quelle mondiali. Nel 2018, la Capitale ha registrato numeri mai toccati prima, con oltre 15 milioni di arrivi, quasi 36 milioni e 700 mila presenze, e per il 2019 si stimano numeri ancora più alti, un indotto che incide per il 12% sul PIL romano. Se è vero che il turismo genera ricchezza, è anche vero che la maggior presenza sul territorio genera una maggior richiesta di servizi. Inoltre, spesso i turisti manifestano scarso rispetto verso il patrimonio culturale, e non è raro che le forze dell’ordine li colgano a bivaccare adagiati su statue di valore inestimabile, o a lasciare scritte e graffite su mura che furono costruite circa 2 mila anni fa.
“L’Italia è un paese che attira turisti da tutto il mondo, proprio in virtù della sua offerta variegata, ma è importante che alle città vengano fornite delle linee guida affinché si possa salvaguardare una simile ricchezza. – Ha detto il Tenete Colonnello dei Carabinieri Nicolò Giordano, curatore degli eventi Martedì della Natura, intervenuto a portare i saluti dell’arma. – Spesso i colleghi fermano persone intente ad incidere la propria firma sul Colosseo, o a fare il bagno in fontane di Bernini e Borromini. È auspicabile una maggior diffusione della cultura del rispetto, ed eventi come questo, sono un passo nella giusta direzione”.
Un obiettivo ambizioso, che può essere raggiunto soltanto creando spazi per il dialogo e la cooperazione. “Non dobbiamo essere gelosi del nostro sapere, né provare invidia verso i progetti altrui. – Ha dichiarato Barbara Molinario, Presidente di Road to green 2020, e moderatore dell’evento. – Bisogna essere aperti al confronto, cercare di comprendere le esperienze altrui, solo così possiamo raggiungere davvero un risultato sostenibile che generi progresso per tutta la società. Se ognuno di noi facesse ciò che sa fare meglio e lo mettesse a disposizione dell’ambiente e della comunità, potremmo creare davvero la città del futuro, una città che sia inclusiva per tutti, aperta ed accogliente”.
“Il turismo è un tema di grande fascino ed emozione, ma non sempre è facile gestirlo ed organizzarlo, soprattutto in una città come Roma. – Ha detto Maria Cristina Selloni, Responsabile della Direzione Turismo di Roma Capitale. – Il turismo genera economia, ma siamo preoccupati dal fatto che parallelamente non si crei una maggior cultura del rispetto. Passeggiando per storici rioni del centro di Roma, come Monti, Esquilino o Trastevere, è raro incontrare una famiglia di cittadini romani. Questo perché sempre più appartamenti e condomini sono stati convertiti in B&B, con orari, rumori ed esigenze dei turisti, che stanno facendo fuggire i residenti. Una situazione comune anche a molte grandi città, come Venezia, che rischiano di diventare dei “turistifici”. Le nostre città, ogni giorno di più, pagano un prezzo altissimo in termini di criticità, per questo, l’Amministrazione Capitolina si sta attivando al fine di riuscire a gestire in un modo migliore la crescita del turismo, che genera denaro, avviando un piano di tutela del territorio. In queste settimane, stiamo avviando un programma, realizzato insieme ad altre città, per lavorare in maniera sinergica, a tutela delle città d’arte”.
Sebbene l’Italia detenga il patrimonio culturale più vasto al mondo, e ospiti moltissimi dei beni dichiarati patrimonio UNESCO, quello culturale non è ‘unico segmento turistico al quale ci si dovrebbe rivolgere. Il comparto della meeting industry, ad esempio, rappresenta un forte generatore di indotto economico, poiché coinvolge principalmente turisti top spenders, che una volta sul territorio usufruiscono di beni e servizi di livello medio alto, e molto di rado vengono coinvolti in episodi di deturpazione del patrimonio. Un tipo di turismo che non lascia sul territorio solo costi, ma anche una marginalità economica e di reputazione.
“In questo campo, però, la Capitale italiana è solo al ventesimo posto. – Ha commentato Paolo Novi, consigliere di Convention Bureau Roma e Lazio. – Ci sono città con meno appeal, con incoming nettamente superiore, come ad esempio Budapest. Questo perché spesso chi ha meno da offrire dal punto di vista del patrimonio storico, lavora di più per offrire servizi ed accogliere chi arriva nel modo migliore. Per raggiungere questo turismo, bisogna investire in strutture e infrastrutture, ma anche in servizi, come igiene e decoro. Il Convention Bureau di Roma e Lazio coinvolge oggi 128 soci, aziende che sono tra loro concorrenti sul mercato, ma che cooperano, poiché obiettivo del bureau è proprio veicolare il concetto che lavorando in sinergia, si raggiungono obiettivi che da soli non si possono perseguire, proprio nell’ottica del dialogo e della cooperazione, cui faceva riferimento la Presidente Molinario”.
Dunque, affinché il turismo diventi davvero una risorsa, e non più una minaccia per il territorio, è necessaria una maggiore cultura civica e del rispetto del patrimonio, ma anche le città devono risultare adeguate, in termini di strutture e servizi.
“Come si rende una città una smart city? Questa è davvero una domanda da un milione di euro. – Ha scherzato Marco Piastra, Direttore Marketing di Skylab Studios. – Sono molti i fattori da prendere in considerazione. Noi cerchiamo di dare il nostro contributo in termini di accessibilità, vivibilità della città, e fruibilità del patrimonio culturale, attraverso le nuove tecnologie. Oggi lo smartphone oggi fa parte di ogni aspetto della nostra quotidianità, è un oggetto familiare anche per i più piccoli, per questo siamo partiti proprio da questo strumento per veicolare contenuti volti alla valorizzazione del patrimonio storico culturale, in particolare, abbiamo deciso di focalizzarci sul QR code, una porta di accesso su un mondo di dati. Una tecnologia semplice, facilmente utilizzabile, che può rendere più vivibili le città, rendendo più semplice fare turismo. A volte viene sottovalutata la barriera linguistica, sia per gli stranieri, sia per chi ha disabilità uditive. Il QR Code ci permette di rendere disponibili le informazioni in moltissime lingue diverse, traducendo anche eventuali video e contenuti uditivi nella lingua dei segni. Attraverso tecnologie innovative, come la realtà virtuale e realtà aumentata, è inoltre possibile offrire contenuti più coinvolgenti, pensati anche per i più piccoli, che rendono la gita una vera e propria esperienza immersiva. Ad esempio, abbiamo ricreato la Gioconda di Leonardo da Vinci che racconta la sua storia, o antichi soldati delle Guerre Mondiali, che raccontano i conflitti in prima persona. Accedere alle informazioni tramite lo smartphone, inoltre, consente alle amministrazioni di avere accesso ad una grande mole di big data, che indicano le abitudini dei turisti, che possono essere elaborate per erogare servizi più mirati. Non dimentichiamo, poi, che il turista con il suo smartphone diventa ambassador del luogo, condividendo contenuti con i propri contatti”.