Continuano le escursioni della staffetta non continuativa "Cammina Italia CAI 2019", che continua a risalire la penisola dopo le tappe in Sardegna, Sicilia, Calabria e Puglia. Sabato 6 e domenica 7 aprile sono in programma due escursioni su altrettante tappe del rinnovato Sentiero Italia CAI in Basilicata, all’interno del Parco Nazionale del Pollino.
Con il "Cammina Italia CAI 2019" il Club alpino italiano intende rilanciare (attraverso manutenzione e posa di nuova segnaletica) gli oltre 6800 km di un itinerario, che, partendo da Santa Teresa Gallura, in Sardegna, arriva a Muggia, in provincia di Trieste, dopo aver attraversato tutte le regioni italiane lungo la dorsale appenninica e l’arco alpino. Ai due appuntamenti lucani, organizzati dalle Sezioni del Club alpino italiano di Potenza, Lagonegro e Melfi, parteciperà il Vicepresidente generale del CAI Antonio Montani.
Il primo giorno si camminerà per 20 km dal santuario Madonna del Pollino a San Severino Lucano, con dislivello in salita di 578 metri e in discesa di 1223 metri (durata sette ore e mezzo). Si tratta di percorrenze raccontate già in epoca rinascimentale da Leandro Alberti nella sua Descrizione di Tutta Italia del 1550 ("una stretta et aspra et sassosa et strabocchevole via fra precipitosi balci"), luoghi di briganti e di soldati francesi che li cercavano ovunque. Gli escursionisti attraverseranno foreste antiche e vaste, abitate dai rapaci, dal lupo, dai caprioli, dai cinghiali, dal gatto selvatico e dal picchio nero. Quest’ultimo caratterizza una zona dominata da lecci, faggeti abetini, aceri, carpini e pini neri.
Domenica 7 aprile la seconda escursione condurrà i partecipanti da San Severino Lucano a Perricchio di Latronico. La lunghezza è di poco più di 17 km, con dislivello in salita di 460 metri e in discesa di 353 metri (durata circa sette ore). I partecipanti avranno l’occasione di ammirare i mulini, che sono tra gli elementi che caratterizzano maggiormente la montagna lucana: ce ne sono diversi lungo l’itinerario, a dimostrare come l’acqua, al pari dell’agricoltura, abbia rappresentato per lunghi periodi la risorsa più importante di quest’area.
L’escursione attraverserà il cuore pulsante del Parco Nazionale del Pollino, lungo un percorso per buona parte boschivo, con faggi ad alto fusto, spettacolari per dimensione e forma, e il famoso pino loricato, che caratterizza l’area rendendola unica. Ci troviamo al cospetto del Monte Alpi, ricco di fossili (per la maggior parte resti di alghe), con arenarie e rocce di origine fluviale. Il nome Alpi deriva dall’aro, oggetto antico che a Latronico era usato per falciare l’erba medica, utile per i pascoli.