Secondo l’osservatorio Vinitaly – Nomisma Wine, dato emerso nell’ambito dell’International Wine and spirit-show di Chengdu, la più antica fiera cinese dedicata al vino e agli alcolici, cui prendono parte oltre 200 cantine italiane sotto il marchio Vinitaly,
La Francia continua a stare davanti a tutti dall’altro del suo quasi miliardo di ricavi (anche se in perdita sul 2018), mentre Australia e Cile, secondo e terzo anche grazie ai favorevoli dazi doganali, precedono Spagna e Italia.
I numeri fanno capire da soli le potenzialità ancora da mettere a regime; negli ultimi 5 anni la domanda di vino nell’Impero di Mezzo è cresciuta del 106%, per cui è chiaro che l’Italia, che 10 anni non c’era e oggi sì, debba fare molto di più perché ne ha le potenzialità ed i mezzi.