Nel 2017, la metà delle vendite del settore giardinaggio italiano (complessivamente quantificato in 2,76 miliardi di euro alla vendita, con proiezioni di costante crescita nel quinquennio 2017-2022) si è concentrato sulla orticoltura, quasi un terzo della quota è stato rappresentato dalle attrezzature da giardinaggio, il 12% da vasi e fioriere (+6,9% 2017-2022), l’8% dal garden-care.
Nonostante l’estate calda, la propensione alla spesa verde degli italiani è leggermente cresciuta, registrando un’impennata del comparto dei macchinari: se piantare, nutrire e curare il verde sono considerati momenti piacevoli del giardinaggio, potature e taglio dell’erba sono visti più come attività necessarie. Non a caso la robotica (sempre più smart) per il giardinaggio e l’accessoristica (sempre più ergonomica) per il garden-care hanno registrato una crescita delle vendite dell’8,7% (crescita media 2017-2022: + 6,4%).
Da qui, due considerazioni: l’invecchiamento della popolazione – popolazione che non rinuncerà affatto ad appagare il proprio ‘pollice verde’ – privilegerà la diffusione di macchinari e attrezzature robotizzate ed ergonomiche, ampliando la quota dello e-commerce del comparto verde in generale (passato da ca 3 milioni di Euro nel 2012 a ca 13 milioni di Euro nel 2017) e del web – strumento ormai quotidiano per la popolazione – per la raccolta delle informazioni. Secondo i dati Euromonitor, i prodotti biologici per la cura del verde saranno sempre più protagonisti del mercato – andando a soddisfare le esigenze preventive di salute delle piante -, mentre il prodotto chimico ‘classico’ sarà impiegato soprattutto a seguito di problematiche insorte.
Previsioni del mercato
Le proiezioni del mercato del giardinaggio italiano prevedono un costante aumento di vendite fino al 2022, quando le vendite torneranno sui livelli del 2010 sfondando i 3 miliardi di Euro di valore. Il dato del 2017, ricordiamo, è di 2.763 milioni di Euro. Il contesto più generale del 2017 è il seguente: l’Europa occidentale registrava un mercato di quasi 32 miliardi di dollari; quella orientale di circa 2,4 miliardi. Il Nord America si assestava sui 37,7 miliardi di USD. L’area Asia-Pacifico valeva 8.25 miliardi di dollari, l’Australasia quasi 2,5. Medio Oriente e Africa si attestavano sui 2 miliardi, l’America latina registrava un mercato di ca 1,35 miliardi di USD. Globalmente, il mercato del gardening mondiale valeva 86,166 miliardi di USD. Italia: 2.763 milioni di Euro Europa: oltre 34 miliardi di USD Nord America: 37,7 miliardi di USD Mercato mondiale: 86.166 miliardi di USD
Il verde: un capitale naturale
“Ciò che deve crescere in Italia – affermano da Myplant & Garden – è, nella visione più generale dell’orto-florovivaismo, una committenza pubblica. Sforzi sono stati fatti in questa direzione, che è un fattore decisivo per lo sviluppo della filiera. Le ricadute sarebbero importantissime per l’intera economica nazionale. Il comparto italiano, a livello mondiale, è riconosciuto per la varietà e la qualità delle produzioni: un mix unico tra microclimi naturali e professionalità imprenditoriali”. Un’indagine dell’Università di Firenze (2016) ha chiarito che il valore della produzione delle imprese italiane del settore verde supera il 5% della produzione agricola, ed è equamente diviso tra fiori e piante in vaso da un lato (14.000 aziende produttrici), piante, alberi e Press arbusti dall’altro (7.500 aziende, escluse e giovani piante, prodotte da altre 2.000 imprese). Sono 29.000 gli ettari di superficie agricola destinati al vivaismo, oltra ai 1.500 per le giovani piante. “Un potenziale produttivo e varietale che – unito alle alte professionalità tecniche del settore (agronomia, arboricoltura, manutenzione, pianificazione…) – porterebbe enormi benefici al Belpaese. Il verde, che per le amministrazioni pubbliche è nell’immediato un costo, rappresenta in realtà una forma di investimento a medio e lungo termine molto premiante. I benefici del verde non sono solo gratuiti e stabili nel tempo, ma crescenti: abbattimento dell’inquinamento, termoregolazione, benefici comprovati per la salute, depurazione ambientale, ricchezza floro-faunistica, benessere generale, riqualificazione paesistica, resilienza territoriale, innovazione tecnologica, diminuzione criminalità urbana, crescita valore immobiliare, incremento posti di lavoro, incentivo al turismo internazionale, inclusione sociale, ricerca e sviluppo…”.
Questi sono alcuni dei temi che verranno affrontati a Myplant 2019: dalla cooperazione sociale profit-no profit nelle opere al verde alla resilienza ai cambiamenti climatici, dalla sicurezza nelle opere a verde al concorso a favore della Fondazione Arché Onlus, dalle certificazioni degli alberi alle nuove tecnologie e servizi per il verde, dal recupero del legno urbano al rinnovamento arboricolo, dai temi fitosanitari alle tecniche di diserbo, dai progetti di riqualificazione urbana al Bonus Verde, dagli agrofarmaci alla gestione professionale dei prati, senza contare il ricco calendario dedicato alla nuova area dedicata al ‘Verde Sportivo’, in cui i protagonisti della filie