Dopo il successo dello scorso anno, la Festa del Salame ritorna nel centro storico di Cremona dal 26 al 28 ottobre. Un grande evento gastronomico – culturale che alla prima edizione ha attratto 30.000 persone tra gli stand dei 40 espositori – tra i migliori produttori di salame e prodotti affini da tutta Italia – che hanno presentato le proprie prelibatezze, andate sold out.
In parallelo si svolgerà un denso programma di iniziative che comprende spettacoli, degustazioni e convegni ispirati all’arte salumiera e alle tradizioni legate all’allevamento dei suini. Per tre giornate, la città diventa la capitale dell’insaccato più famoso e amato al mondo. Il salame, inoltre, è fra tutti i salumi quello che caratterizza maggiormente la cultura gastronomica delle singole regioni italiane: ingredienti, processi produttivi e tecniche di stagionatura sono, infatti, profondamente diversificati.
La manifestazione è promossa per il secondo anno consecutivo dal Consorzio di Tutela del Salame Cremona Igp, con l'organizzazione di Sgp Events e il contributo di Negroni e CremonaPo.
"l nostro Paese ha il dovere di nobilitare al massimo il prodotto di salumeria in assoluto più complesso dal punto di vista produttivo: un vero principe della tavola", ha commentato Fabio Tambani, presidente del Consorzio. Il Salame Cremona Igp, in quanto prodotto facente parte delle eccellenze dell’agroalimentare e dell’enogastronomia italiane è stato inserito nell'Atlante Qualivita nell'ambito progetto editoriale della Treccani, denominato “Treccani Gusto”.
“Per il nostro Consorzio di Tutela si tratta di una grande soddisfazione -continua il presidente- in quanto tutto ciò avalla la nostra costante opera di promozione di un prodotto che oltre ad essere buono ed unico al mondo nella sua specificità, è anche rappresentativo dell’economia locale e nazionale e può essere considerato a pieno titolo come una vera espressione culturale dei territori dove viene prodotto. Esso rappresenta anche un simbolo di una filiera di lavoro, che va dall’allevamento dei maiali, alla macellazione, alla lavorazione delle carni per arrivare alla produzione e commercializzazione dei salumi che per la provincia di Cremona, ma anche per quelle limitrofe, risulta caratterizzante della storia agroalimentare italiana”