Il mondo enologico nazionale è in subbuglio. Traspare enorme preoccupazione per la prospettiva di dazi transatlantici su vini e spiriti a livelli che sarebbero evidentemente insostenibili – lo nota, allarmata, Federvini, l’associazione confindustriale di produttori di vini, spiriti e aceti – e per una escalation tariffaria che avrebbe effetti dirompenti su entrambi i lati dell’Atlantico.
Le ragioni di uno stress
Perchè è chiaro che se dal 2 aprile, come paventato dal tycoon, dovessero partire i dazi amerciani, la risposta dell’Ue non si farebbe attendere, con grande detrimento per il commercio e la ragione di scambio internzionale.
I danni sarebbero ingenti e probabilmente irreparabili, coinvolgendo filiere produttive, decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di lavoratori, sia negli Stati Uniti sia in Europa.
Già in passato il comparto ha pagato a caro prezzo dazi imposti per motivi estranei al settore. Federvini auspica che ciò non si ripeta.
I numeri dell’export enologico nazionale
Guardando alle sole esportazioni italiane verso gli USA parliamo di un valore di circa 2 miliardi di euro all’anno. La percentuale di export di vini verso gli Usa ha segnato un incremento del +7% sull’anno precedente (+7%), con un’impennata per i vini spumanti (+19%). Parliamo di un’incidenza di quasi il 24% sull’export totale di vini tricolore.
A dipendere maggiormente dagli Stati Uniti per il proprio export sono i vini bianchi Dop del Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, con una quota del 48% e un valore esportato di 138 milioni di euro nel 2024; i vini rossi toscani Dop (40%, 290 milioni), i vini rossi piemontesi Dop (31%, 121 milioni) e il Prosecco Dop (27%, 491 milioni).
Il conflitto potrebbe allargarsi
l rischio di dazi lascerebbe via libera ai competitor internazionali o alla stessa produzione californiana, competitor che potranno aggredire una quota di mercato molto appetibile. Su tutti, citiamo il Malbec argentino, lo Shiraz australiano, il Merlot cileno. Top of Form
L’UCI auspica che le istituzioni di ambo i lati sapranno ricucire lo strappo diplomatico prodotto negli ultimi tempi.