Il comparto della fragola cresce. Gli areali produttivi, in tutto il Mediterraneo, aumentano del 2%. Emerge dalla riunione del Gruppo di contatto europeo sulla fragola, in cui sono presenti i rappresentanti di categoria e funzionari pubblici di Italia, Spagna, Francia e Portagallo.
L’evento si è tenuto in Basilicata, con una prima giornata a Scanzano Jonico (Matera), e con una seconda giornata trascorsa tra le visite in campo al Centro di ricerca e sperimentazione Nova Siri Genetics a Policoro (Matera), e in alcune aziende.
Nel corso dell’evento sono state duque affrontate diverse tematiche scottanti per il settore, a partire da come affrontare i cambiamenti climatici in atto e nello specifico alla siccità sempre più preoccupante, fino alle problematiche legate alla mancanza di personale da impiegare nei campi.
Si è poi discusso della necessità di gestire in maniera più equilibrata l’utilizzo dei fitofarmaci, dopo le restrizioni imposte dall’Europa. È emerso come serva adottare una strategia condivisa per rimanere competitivi ed efficaci sul mercato. A tal proposito, è stato sottolineato come ricerca e innovazione siano strade imprescindibili da percorrere.
Dal punto di vista della produzione, si è sottolineato come in Italia, Campania e Basilicata rimangono le due Regioni regine, dove si trova oltre la metà della produzione nazionale con oltre 2.200 ettari. Tra il 2021 e il 2025 sono cresciuti, specie al Sud, gli ettari coltivati a fragola. Vola anche la produzione della Spagna, nonostante l’allarme siccità, mentre Francia e Portogallo sono in calo.
Per l’annata 2025 è emerso un certo ottimismo, grazie a buona qualità, volumi non elevati e domanda sostenuta.