Le “salsicce” e gli “hamburger” vegani potranno essere chiamati con questi nomi, anche se la sostanza animale non c’è. Lo ha deciso la Corte di Giustizia Europea; i giudici hanno affermato che, laddove non venga già utilizzato un nome protetto legalmente, i Paesi dell’UE non possono impedire alle aziende che producono alternative vegetali alla carne, di chiamare le loro creazioni con i nomi di “bistecca” o di “salsiccia”.
Tale pronunciamento della Corte rappresenta una vittoria per la lobby francese Protéines France, che l’anno scorso avviò una causa legale assieme ad altre due associazioni vegetariane e alla californiana Beyond Meat, dopo che il governo francese aveva vietato di utilizzare termini come bistecca e prosciutto per i suoi prodotti proteici vegetali.
Al contrasto al “meat sounding“, il legislatore transalpino aveva abbinato una prescrizione: la bistecca vegana, la pancetta senza carne e la saucisse a base vegetale dovevano essere fuori dal menu consentito. Gli esercenti che non si fossero adeguati sarebbero stati colpiti con una multa multa fino a 7.500 euro.
Il pronunciamento comporta che, a meno che un Paese membro non abbia già varato una legge che definisca cosa siano una salsiccia o un hamburger, il suo governo non potrà vietare ai produttori vegani di utilizzare termini generici per le sue alternative alla carne.
Per non lasciare adito a dubbi, il legislatore aveva anche definito esattamente che le parole “carne” doveva essere vietata quando si descrivono, commercializzano e promuovono prodotti a base vegetale. L’elenco dei termini vietati era piuttosto lunga: include filetto, falso filetto (costata, controfiletto), rumsteck (fesa), entrecôte (costata), onglet (schiena), bifteck (bistecca), flanchet (fianchetto), bistecca, scaloppa (cotoletta) e jambon (prosciutto).
Secondo una dichiarazione ufficiale della Corte, tuttavia, i giudici hanno tuttavia affermato che i Paesi membri possono intervenire se “gli accordi specifici per la vendita o la promozione di un alimento inducono in errore il consumatore”.
La Francia non è l’unico Paese che negli ultimi tempi ha pensato di vietare la terminologia “carne” per i prodotti a base vegetale: anche il Sudafrica ha vietato l’uso di denominazioni “carne” sui prodotti vegani, così come l’Italia a novembre scorso. Nel 2020 è stato proposto un divieto a livello europeo, ma il Parlamento europeo ha posto il veto. Almeno per ora…