L’Italia è ancora tra i Paesi più biologici in Europa, con i suoi 2,3 milioni di ettari. Viene dopo la Francia (che dispone di ben 2,9 milioni di ettari) e la Spagna (2,7 milioni di ettari), con una SAU bio del 18,7% circa il doppio della media europea. Ovviamente occorre riparametrare il dato sul totale dell’estensione disponibile del paese, e Francia e Spagna sono molto più grandi dell’Italia.
Altro dato di merito, il nostro Paese ha fatto registrare uno dei maggiori sviluppi nel 2022, più 0,2 milioni di ettari rispetto al 2021, subito dopo la Grecia. Tutto ciò emerge con forza dai dati presentati a Biofach 2024 “The World of Organic Agriculture 2024“, attualmente in svolgimento a Norimberga. Tali dati, sono riferiti al 2022 e provengono dall’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica FiBL in collaborazione con IFOAM, la Federazione delle associazioni del biologico a livello mondiale. L’Italia mantiene, inoltre, il primato per quanto concerne il numero di produttori bio con oltre con 82.593 unità sui 480.000 attivi in Europa (il 17% del totale). Podio anche per quanto riguarda il numero di trasformatori, quasi 24.000.
L’analisi presentata evidenzia come la superficie di terreni biologici sia continuata a crescere nel 2022, facendo registrare un incremento del 5,1% nei Paesi dell’Unione Europa, raggiungendo globalmente 16,9 milioni di ettari bio. L’aumento di SAU biologica ha toccato, invece, il 10% considerando l’intero perimetro europeo, con una superficie che ha superato 18,5 milioni di ettari.
La nota negativa viene dai consumi di cibo bio, che nel 2022 fa registrare un decremento del 2,2% nel mercato europeo e del 2,8% nei Paesi dell’Ue. Globalmente le vendite di biologico ammontano a 53,1 miliardi di euro in Europa, 45,1 miliardi di euro nell’Unione Europea, che si conferma anche nel 2022 il secondo mercato di biologico dopo gli Stati Uniti che ha registrato vendite per 58,6 miliardi di euro.