Un’indagine di Ismea rivela che la frutta tropicale registra un confortante +4,5%, con una crescita sia di avocado e mango, prodotti che tuttavia presentano mercati differenti.
L’avocado in Italia ha conosciuto un vero e proprio boom delle importazioni negli ultimi cinque anni (2018-2022) registrando una crescita in tripla cifra, +120%. Considerato un superfood, trova una diffusione ampia. Le vendite hanno riguardato la fascia familiare 35-54 anni, spesso con figli adolescenti, interessando in modo particolare il nord d’Italia nel canale della grande distribuzione con prevalenza discount. Malgrado la crescita imponente, l’Italia rimane al sesto posto nel consumo di avocado tra i Paesi europei con circa 40mila tonnellate, decisamente distanziato da Francia (148mila tonnellate), Spagna (113mila ton), Regno Unito (107mila ton) e Germania (104mila ton). Quello che si nota però è un vero e proprio boom nei consumi nel nostro Paese negli ultimi cinque anni (+179%), tanto da registrare la seconda migliore performance in Europa dietro solo alla Spagna (+203%).
Diverso è il mercato del mango, il cui acquisto avviene prevalentemente per il piacere del prodotto. Nel nostro Paese una famiglia su cinque ha acquistato un mango, mentre la crescita delle importazioni negli ultimi cinque anni è stata più contenuta rispetto all’avocado (+37%). Anche in tal caso la distribuzione moderna copre la quasi totalità delle vendite. Viene preferito dai consumatori con età superiore ai 64 anni. Viene scelto fondamentalmente per piacere, più che per gli aspetti benefici. Ma tutti gli indicatori fanno emergere chiaramente una previsione di crescita nel breve e medio periodo, per entrambi i prodotti.
Per tale motivo, ed anche grazie al cambiamento climatico, anche in Italia stanno crescendo gli imprenditori che investono nei frutti tropicali. Abbiamo una produzione, soprattutto siciliana, in grande crescita e le prospettive, anche in tal caso, sono luminose.