Mancano solo due anni alla fine della programmazione della Pac e si cominciano a delinerae le priorità per il prossimo settennato. Sembra certo che dovremo dire addio ai tempi delle vacche grasse, tanto per rimanere in tema.
Parlando alla conferenza dedicata al quadro finanziario pluriennale (Qfp), Oettinger, commissario al bilancio ha dichiarato: «La PAC e la politica di coesione sono importanti e dovranno esserlo anche in futuro, con il 30% del volume di bilancio», ha detto Oettinger l’8 gennaio 2018, ma attualmente «siamo sopra il 35%».
E aveva dichiarato aperto sotegno, a dicembre, chiedendo però alle organizzazioni agricole di tutta Europa di fare pressione sui Governi nazionali affinché aumentino il contributo al quadro finanziario pluriennale (Qfp) dell’UE 2021-2027, il primo senza Regno Unito e con nuove politiche da finanziare, come gestione delle migrazioni, difesa e ricerca e sviluppo su settori di frontiera. «Abbiamo tempo fino a maggio ma farlo senza tagli sarà impossibile» ha concluso Oettinger facendo riferimento alla proposta di Qfp che l’Esecutivo UE presenterà prima dell’estate.
Salvo inversioni di rotta, in politica sempre possibili, la PAC sembra destinata a un sensibile dimagrimento. Stati e aziende ne devono tenere conto.