Il prossimo 29 novembre il commissario all’Agricoltura e allo sviluppo rurale, l’irlandese Phil Hogan, presenterà al Parlamento europeo una comunicazione della Commissione europea sulla Pac post 2020 dal titolo “Il futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione”.
Si tratta del primo documento ufficiale della Commissione europea sul futuro della Pac ed è particolarmente importante perché permette di comprenderne i primi, spesso decisivi, orientamenti. Una Pac più semplice e più intelligente, questi sono i driver. Il documento propone un sostegno più equo, basato sui pagamenti diretti, per favorire la resilienza dell’agricoltura e per sostenerne il ruolo nella tutela ambientale e nei cambiamenti climatici.
Dopo tale giorno, il percorso della nuova Pac prevede la pubblicazione delle proposte legislative entro il 2018, che dovrebbero essere approvate entro 2021. Questo percorso è reso incerto dal negoziato sulla Brexit e sul futuro Quadro Finanziario Pluriennale, per cui è difficile, a oggi, prevedere delle date precise.
La nuova Pac deve rispondere a sfide ben chiare, come incrementare l’occupazione, la crescita e gli investimenti, sfruttare il potenziale della bioeconomia, dell’economia circolare e dell’Unione dell’energia e portare la ricerca e l’innovazione fuori dai laboratori, cioè nei campi e nei mercati.
E’ necessario poi connettere pienamente gli agricoltori e le campagne con l’economia digitale e contribuire all’agenda della Commissione europea in tema di migrazioni. Rispetto alla Pac attuale, ci sono molte nuove parole chiave: crescita intelligente, cambiamenti climatici, occupazione, bioeconomia, migrazioni, innovazione, economia digitale, cibo e salute. Da oggi in poi, dunque, occhi e orecchie aperti.