L’Italia, come molti altri paesi europei, è da tempo coinvolta nel fenomeno dei flussi migratori le cui ragioni ed implicazioni sono al centro di un dibattito sempre più conflittuale, spesso pretestuoso e strumentale, che tuttavia non riesce ancora a trovare soluzioni idonee.
Nel nostro Paese, del resto, gli immigrati rivestono un ruolo cruciale, in special modo nel comparto agricolo. Secondo le stime dell’Unione Coltivatori Italiani quest’anno serviranno più di mezzo milione lavoratori. Questa mancanza di manodopera ha un impatto diretto sulla produttività del settore agricolo, come pure negli altri settori produttivi.
Questi dati, dunque, sottolineano l’importanza degli immigrati non solo per l’agricoltura, ma anche per l’intera economia nazionale.
Il presidente dell’UCI, Mario Serpillo, tra i temi affrontati nel il suo intervento per la manifestazione del Confsal, tenutasi a Napoli il 1° Maggio, ha evidenziato alcuni punti di cruciale attualità in agricoltura: l’approvvigionamento del cibo sulle nostre tavole; la sovranità alimentare e la mancanza di un ricambio generazionale nell’imprenditoria rurale. In relazione a quest’ultimo ha richiamato l’attenzione sia sull’irrinunciabile ruolo di supplenza che svolgono gli immigrati nel sopperire alle carenze di manodopera, sia alle condizioni di lavoro spesso disumane cui la mancanza di tutele e di legalità li espone.
Per il nostro Presidente, la legalità deve essere sempre al centro dell’attenzione e le autorità competenti dovrebbero potenziare e rendere più efficaci le misure per monitorare e combattere le situazioni di illegalità diffusa al fine di proteggere i lavoratori.
È molto importante, per garantire che essi siano trattati con dignità e rispetto, individuare e contrastare duramente quelle realtà di sfruttamento che spesso raggiungono livelli di semi schiavitù.
“Il rispristino ed il mantenimento della legalità, le parole del nostro numero 1, oltre ad assicurare la dignità dei lavoratori consente di valorizzare appieno le loro competenze e li pone nelle condizioni di fornire il loro contributo non soltanto produttivo, ma anche sociale e culturale al nostro Paese, realizzando in tal modo i principi fondamentali della nostra Costituzione”.