Iniziata oggi di buon’ora l’audizione in video conferenza, innanzi alla Commissione Agricoltura presso la Camera dei deputati, per raccogliere idee e contributi sulla proposta di Legge “Disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in agricoltura”. Uci presente con la propria area tecnica. Il presidente della Commissione, l’on. marchigiano Mirco Carloni, ha esordito sostenendo la necessità di favorire il ricambio generazionale, “in quanto i giovani sono il futuro dell'agricoltura”.
Il tema è perfettamente sposato dalla nostra organizzazione. Il coinvolgimento dei giovani nel settore agricolo è un obiettivo della politica agricola comune europea e, ovviamente, una sfida importante per l’Italia, soprattutto alla luce della capacità e del potenziale nell’innovazione. Le nuove sfide, quelle che guardano agli obiettivi del Patto nell’ambito della Strategia a lungo termine, per zone rurali più forti, connesse e prospere, o al Green Deal, hanno bisogno di innovazione e di ricambio generazionale.
Le zone rurali, in particolare quelle remote e site nelle aree interne del nostro Paese, così come le aree rurali del Cratere sismico e quelle dell’area colpita da Xylella, devono affrontare sfide più impegnative rispetto ad altri territori; pertanto, tale proposta potrebbe contribuire a raccogliere queste sfide in aree rurali così difficili. Chiediamo di spingerci, dunque, verso una maggiore semplificazione burocratica e normativa, un migliore accesso alla terra.
L’Uci apprezza la proposta e ritiene opportuna, per promuovere l’insediamento ed il mantenimento delle aziende agricole giovanili, la riduzione degli oneri per la compravendita di fondi rustici, l’istituzione dei crediti di imposta per i beni strumentali e la ristrutturazione dei fabbricati rurali, come le agevolazioni per i redditi derivanti da agricoltura multifunzionale, ma ha chiesto nel corso dell’odierna audizione alcune modifiche ovvero l’introduzione di due soglie, una specifica più vantaggiosa per le arre rurali interne riconosciute nella Strategia SNAI ed in quelle colpite da Xylella, dunque in quelle aree ove le condizioni ed i servizi sono minori ed è più difficile fare impresa. Auspicabile anche favorire l’accesso al credito con un patto con l’ABI, senza prescindere e rafforzando il ruolo di ISMEA.