La Commissione europea ci tiene sotto’occhio: l'Italia non sta ponendo in essere le misure anti-Xylella decise da Bruxelles. È per questo che la procedura d'infrazione Ue si sta aggravando. E’ stato inviato a Roma, due giorni or sono, un parere motivato in quanto «le autorità stanno fallendo nel fermare il progredire» del batterio”.
Le misure includevano l'eradicazione delle piante infette subito dopo la prima conferma della presenza della Xylella, ma dopo la comunicazione dei nuovi focolai «la tempistica comunicata dall'Italia è stata inefficace per assicurare l'immediata rimozione degli alberi infetti come richiesto dalla legislazione Ue».
Ora l'Italia ha due mesi di tempo per adeguarsi o rischia il deferimento alla Corte Ue.