Con l’arrivo del primo contingente tecnico alla stazione Mario Zucchelli a Baia Terra Nova, prende il via la 38a spedizione italiana in Antartide che coinvolgerà 240 tra tecnici e ricercatori impegnati in 50 progetti, focalizzati principalmente su scienze dell’atmosfera, geologia, paleoclima, biologia, oceanografia e astronomia. Le attività di ricerca saranno condotte sia presso la base Zucchelli che in quella italo-francese di Concordia, ma anche sulla nave italiana per la ricerca oceanografica Laura Bassi e in alcune stazioni antartiche di altri Paesi. La missione è finanziata dal Ministero dell’Università e Ricerca (MUR) nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), gestito dall’ENEA per la pianificazione logistica e dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) per la programmazione scientifica.
Le operazioni di apertura della stazione Zucchelli sono state condotte da un team di 20 tecnici italiani del PNRA, trasferiti dopo un volo di 50 minuti a bordo di un Basler BT-67 dalla base antartica statunitense di McMurdo. Oltre a riattivare gli impianti della base, chiusa dallo scorso febbraio, i tecnici italiani verificheranno le condizioni del ghiaccio marino dove allestire la pista di atterraggio dei successivi voli che saranno operati con il C130J della 46° Brigata Aerea dell’Aeronautica Militare Italiana, che trasporterà materiali e personale tecnico e scientifico impegnato nella spedizione.
Le Forze Armate partecipano alla spedizione con 23 esperti militari di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri che affiancheranno sul campo i ricercatori durante tutto il corso della spedizione. Gli specialisti della Difesa, nell’ambito delle specifiche competenze della forza armata d’appartenenza, daranno supporto alle seguenti attività del PNRA: campagne esterne, attività navali e subacquee, operatività di elicotteri e aeromobili, previsioni meteorologiche e completamento della pista d’atterraggio su terra. Parteciperanno alle attività anche 4 componenti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Tornerà nei mari polari anche la nave rompighiaccio italiana “Laura Bassi”, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) e gestita congiuntamente da Cnr, ENEA e OGS. Quest’anno le attività a bordo si svolgeranno in un’unica rotazione della durata di due mesi, nell’ambito della quale saranno realizzate due campagne oceanografiche. La partenza dall’Italia verso il porto neozelandese di Lyttelton è prevista per il prossimo 15 novembre. Dalla Nuova Zelanda la nave partirà alla volta dell’Antartide a inizio gennaio 2023 con a bordo materiale e personale. Il rientro a Lyttelton è previsto nella prima settimana di marzo 2023. Durante le due tratte nel Mare di Ross, i 28 ricercatori che si alterneranno porteranno avanti le attività di ricerca previste nell’ambito di 8 progetti finanziati dal PNRA oltre alle attività in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare.
Con l’arrivo a inizio novembre del primo personale PNRA a Concordia – la stazione italo-francese situata sul plateau antartico a oltre 3mila metri di altezza e a 1.200 chilometri dalla costa – si concluderà l’isolamento per i 13 invernanti (winterover) che dura dallo scorso febbraio, poiché a causa delle temperature esterne che arrivano a -80°C (fino a -100°C di percezione termica), non è possibile raggiungere la base per quasi nove mesi. A partire da febbraio 2023 saranno sempre 13 i futuri winterover – 5 del PNRA, 7 dell’Istituto polare francese (IPEV) e 1 medico dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) – che resteranno in completo isolamento fino a novembre 2023.
Con la nuova missione a Concordia saranno portati avanti 20 progetti di ricerca, tra cui “Beyond Epica Oldest Ice”, attività internazionale finanziata dall’Unione europea, il cui obiettivo è quello di ricostruire il clima del pianeta fino a 1,5 milioni di anni fa. Quest’anno nell’ambito del progetto Beyond Epica, coordinato dal Cnr a cui partecipano per l’Italia anche ENEA e Università Ca’ Foscari Venezia, partirà la fase di carotaggio del ghiaccio nel campo allestito a Little Dome C, a circa 40 chilometri da Concordia, con l’obiettivo di riportare entro l’anno i primi campioni di ghiaccio in Italia.