L'8 giugno si celebra la giornata mondiale degli oceani, voluta per sensibilizzare l'opinione pubblica sul ruolo essenziale che essi svolgono nella nostra vita e nella salute generale dell'ambiente. Per l'occasione, Msc Marine Stewardship Council ha promosso lo studio condotto da Globescan in Italia e in altri 22 paesi del mondo, che indaga su attitudini, motivazioni e paure di coloro che basano parte della propria dieta sul pesce.
Gli italiani sono pienamente consapevoli dell’importanza degli oceani per la salute futura del pianeta, e quasi tutti (93%), sono preoccupati per il loro stato di salute. Sugli scenari futuri: il 53% è ottimista e crede che i danni causati dall’uomo siano risolvibili entro i prossimi 20 anni, mentre la restante parte teme che nel giro di vent’anni non potrà più mangiare la propria specie di pesce preferita. Tra le minacce percepite come più pressanti per i nostri oceani troviamo l’inquinamento (67%), il cambiamento climatico (46%) e la pesca eccessiva che depaupera le popolazioni ittiche (38%).
Il 43% intervistati si ripropone di comprare più prodotti da pesca sostenibile, contro il 26% di coloro che lo hanno dichiarato di averlo già fatto nei due anni precedenti. Si conferma la prevalenza di consumo di pesce in casa (83% dei consumatori intervistati) rispetto a ristoranti, bar o fast food, e la preferenza del prodotto fresco della pescheria o del banco del pesce (un intervistato su 3), ma resta importante il consumo di pesce surgelato e in scatola, che costituiscono una scelta frequente per un intervistato su due.