Domani, in occasione della Giornata Internazionale delle Foreste che è oggi, sarà presentato il decreto ministeriale per l’attuazione della Strategia Forestale Nazionale, destinato ad aiutare a centrarne alcuni obiettivi fondamentali (multifunzionalità, gestione sostenibile e tutela biodiversità).
Con 11 milioni di ettari, ed il 36,5% della superficie nazionale, le foreste costituiscono per l’Italia un patrimonio inestimabile di diversità biologica e paesaggistica, fornendo servizi ecosistemici ambientali – fra cui lo stoccaggio di carbonio, la difesa del suolo, il contrasto del dissesto idrogeologico, la regolazione della qualità di acqua e di aria, la conservazione della biodiversità – come anche socioculturali e ricreativi, nonché opportunità occupazionali nelle filiere produttive del legno e dei prodotti non legnosi. Sull’onda lunga del decreto succitato, l’Italia si sta dotando di una organica politica forestale. Il CREA presenta i 3 principali progetti che lo vedono protagonista della ricerca del settore.
Strategia Forestale Nazionale – La Strategia Forestale Nazionale (SFN) è il frutto di un lungo percorso, che ha visto protagonista il CREA Politiche e Bioeconomia, su mandato del Mipaaf. La SFN costituisce l’indirizzo programmatico per i prossimi 20 anni, promuovendo prioritariamente la Pianificazione forestale e difendendo la Gestione Forestale sostenibile al fine di tutelare il patrimonio forestale nazionale che ha raggiunto il 36% della superficie nazionale (INFC,2015) e valorizzare le opportunità nella fornitura di beni e servizi per le società di oggi e le generazioni future (dettagli qui http://www.reterurale.it/foreste).
La conoscenza dello stato di salute delle foreste è alla base di politiche efficaci e lungimiranti e con un approccio “nazionale”. In tale direzione, il CREA con i suoi centri di Politiche e Bioeconomia e Foreste e Legno, su mandato del Mipaaf, predisporrà un Sistema Informativo Forestale Nazionale (SIFN), un collettore di tutte le informazioni statistiche, amministrative e cartografiche oggi disponibili e di quelle ambientali inerenti alla materia forestale. Il SIFN consentirà sia l’aggiornamento delle conoscenze ambientali, paesaggistiche, climatiche, energetiche e di sviluppo socioeconomico, relative al settore, sia l’accesso alle informazioni di dettaglio e geografiche attraverso una piattaforma on-line a disposizione di tutti: dalle amministrazioni nazionali e regionali fino ai tecnici forestali e ai cittadini.
Forest carbon farming – Le pratiche colturali forestali (gli imboschimenti, il miglioramento della gestione forestale, i sistemi agro-forestali) possono incrementare significativamente lo stoccaggio del carbonio atmosferico, contribuendo all’obiettivo di centrare la neutralità climatica entro il 2050.
Ad oggi, l’Italia, diversamente da altri Paesi europei, utilizza i crediti di carbonio generati dal settore forestale unicamente per la contabilità nazionale, ma da oltre 10 anni, nell’ambito di Mercati volontari, si realizzano comunque transazioni, in cui vi è l’assunzione da parte del gestore di “impegni addizionali” alla normativa vigente, per la generazione di crediti extra alla contabilità nazionale: si tratta di progetti finanziati da singoli, che compensano le proprie emissioni acquistando crediti generati da proprietari agricoli e/o forestali, assumendo impegni volontari e addizionali di gestione forestale sostenibile. Questi progetti sono elencati dal Nucleo di Monitoraggio del Carbonio costituito presso CREA Politiche e Bioeconomia, che ha anche avviato con il CREA Foreste e Legno e tutti i soggetti istituzionali e imprenditoriali interessati un processo per giungere a una nuova proposta di Linee guida nazionali per un mercato volontario efficace e credibile.