L’assemblea di Strasburgo si è espressa sugli emendamenti al report presentato dalla commissione Beca (beating cancer), finalizzato ad un piano d’azione europeo contro i tumori, detto “Cancer Plan”. Il vino, secondo questa analisi, è contrassegnato come cancerogeno, ed un'eventuale adozione del piano avrebbe comportato l’applicazione sulle bottiglie del bollino nero e delle avvertenze dei rischi per la salute del consumatore, come nei pacchetti di sigarette.
Ma, fortunatamente, ha vinto la ragionevolezza e il buon senso. Il Parlamento Europeo ha accolto le istanze di quanti non erano d’accordo dal punto di vista scientifico, introducendo dei miglioramenti tesi a costruire un testo più equilibrato, che rende evidente la distinzione fra consumo e abuso di bevande alcoliche.
Il Parlamento Ue ha detto sì, a maggioranza, agli emendamenti di De Castro e Dorfmann alla relazione Beca, che di fatto ripristinano la distinzione tra uso e abuso, togliendo dalla relazione il concetto di “no safe level” nel consumo di vino e alcolici, ed arginando la raccomandazione prevista di “health warnings” in etichetta, dove invece potrebbero essere inseriti messaggi su consumo responsabile. Il voto finale sulla relazione Beca, che si tradurrà comunque in una raccomandazione, in una linea guida da seguire, e non direttamente in atti normativi a livello europeo, c’è stato ieri.
"Una nota di plauso particolare va rivolta ai parlamentari italiani che hanno rappresentato la spina dorsale del Gruppo, che ha presentato e fatto approvare le modifiche volute fortemente dall’Italia. Voglio sottolineare che senza il ruolo dei parlamentari italiani che si sono spesi nei giorni scorsi affinché prevalesse l’equilibrio, promuovendo gli emendamenti, prima, e sostenendoli con un voto a maggioranza poi, non ci sarebbe stato questo risultato”, le parole di Micaela Pallini, presidente di Federvini.
Dal voto parlamentare il ruolo fondamentale della componente italiana (la stragrande maggioranza dei 70 rappresentanti italiani ha votato a favore), al fine di far passare le modifiche. Le modifiche proposte hanno, infatti, superato la maggioranza dei componenti l’assemblea, incassando tra i 350 e il 392 voti, a seconda dell’emendamento presentato. Gli emendamenti accolti riguardano la distinzione tra consumo moderato e abuso di alcol, attenuando molto l’affermazione che non esiste in livello sicuro associato alle bevande alcoliche e l’introduzione di un chiaro riferimento al “consumo dannoso” di alcol come obiettivo della strategia di contrasto al cancro come anche l’ opportunità di messaggi in etichetta legati al consumo responsabile, in alternativa a messaggi allarmistici sul rischio per la salute; mantiene il divieto di sponsorizzazione, ma limita tale restrizione agli eventi sportivi destinati ai minori.
Ora urge istituire un tavolo permanente di confronto sulla situazione internazionale, che coinvolga i ministeri delle Politiche agricole, degli Affari esteri e della Salute, pronti per seguire con attenzione le proposte legislative che già nei prossimi mesi arriveranno dalla Commissione europea. L’obiettivo ultimo non è solo quello di proteggere un comparto che rappresenta il pilastro del made in Italy, ma contrastare una deriva culturale che rischia di danneggiare un modello culturale e uno stile di vita fatto di socialità, convivialità, tradizione, storia, e improntato a quel modello di dieta mediterranea che il mondo ci invidia e che la scienza richiama sempre come ideale da percorrere per una sana alimentazione. E per portare a compimento questa disegno occorre anche smontare, scientificamente e in aula, l’impostazione del nutriscore così come avanzata dai francesi.