Entra oggi in vigore la direttiva Ue che proibisce l'uso di plastiche monouso anche per gli imballaggi. E’ il decreto legislativo 196/2021, che recepisce la direttiva europea "Sup", Single Use Plastic, del 2019. Le novità principali riguarderanno il divieto di vendere posate, piatti, cannucce ed altri prodotti in plastica anche “oxo-degradabile”, bastoncini cotonati, agitatori per bevande, aste da attaccare a sostegno dei palloncini, alcuni specifici contenitori per alimenti in polistirene espanso, contenitori e tazze per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi.
Viene esclusa dal divieto la plastica biodegradabile e compostabile, tecnologia su cui in Italia siamo all'avanguardia. La mancata concessione di tale deroga avrebbe penalizzato le aziende italiane che, ben prima dell'entrata in vigore di tali norme, avevano investito ed individuato soluzioni pratiche e sostenibili.
La stessa valutazione vale per la plastic tax, rimandata al 2023: in una situazione di raddoppio dei costi delle materie prime e di imballaggio come quella attuale, l'introduzione di un nuovo balzello avrebbe generato un ulteriore incremento di generi alimentari di prima necessità ed inflazione, senza nessun vantaggio dal punto di vista ambientale.
In Italia un cittadino su quattro (27%) evita da tempo di acquistare oggetti di plastica monouso come piatti, bicchieri o posate, ad alto impatto inquinante. Emerge dagli ultimi dati dell'Eurobarometro. E’ un comportamento virtuoso spinto da una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale nei comportamenti anche sotto la spinta dell’emergenza Covid. Un problema che riguarda non solo il rispetto dell’ambiente, ma anche la stessa salute degli animali, da quelli marini fino a quelli da fattoria. Resta la possibilità di smaltire le scorte dei prodotti purché immesse sul mercato in data antecedente al 14 gennaio 2022. In caso di mancato rispetto della norma sono previste multe da 2.500 a 25.000 Euro.