Il violento incremento delle quotazioni internazionali della materia prima frumento tenero, dei costi energetici e dei costi logistici costituiscono motivo di preoccupazione per l’Industria molitoria italiana. E’ il concetto espresso da Silvio Grassi, presidente Italmopa (associazione industriali mugnai d’Italia) sulle principali criticità che stanno influendo pesantemente sull’Industria molitoria a frumento tenero.
La situazione è straordinaria ed allarmante. Queste tre voci di costo rappresentano, complessivamente, oltre l’80% dei costi totali di produzione delle aziende. Pertanto tali incrementi, calcolabili nella misura del 35% nel corso degli ultimi mesi, non possono in alcun modo essere assorbiti dalle aziende molitorie la cui redditività, secondo un recente studio Ismea, è compresa tra il 2,5 ed il 3% cioè è molto bassa.
L’industria molitoria italiana a frumento tenero trasforma annualmente circa 5,4 milioni di tonnellate di frumento per la produzione di oltre 4 milioni di tonnellate di farine, destinate a prodotti simboli della nostra dieta alimentare quali pane, pizza, biscotti, prodotti di ricorrenza, pasticceria, pasta fresca.
Il quadro peggiora addirittura se si considera che le problematiche attualmente constatate sembrano destinate a protrarsi nei prossimi mesi e che non esistono al momento misure atte a contrastarle.
Al di là di un’emergenza ingovernabile, è ora il momento di individuare misure di ampio respiro atte a rilanciare e valorizzare la filiera frumento tenero nazionale che è comunque un fiore all’occhiello del made in Italy alimentare.