L'Umbria nel medioevo divenne il centro di una devozione culturale e religiosa, che interessò siti religiosi e laici in prossimità delle due antiche strade romane umbre di maggior transito, la via Flaminia e la via Amerina e i loro diverticoli. Soprattutto dal XIII secolo nacque un forte impulso di pellegrinaggio, legato al culto per la tomba di San Francesco di Assisi e per i luoghi a lui più cari e successivamente per l'indulgenza della Porziuncola. Da regione di transito, l'Umbria divenne meta di pellegrinaggi e negli edifici religiosi si moltiplicarono graffiti, spesso opera di pellegrini e viandanti. Non solo graffiti devozionali, ma anche scritture di memoria, commemorative, di carattere pratico e d'intento cronachistico che tramandano avvenimenti storici ed eventi naturali, ma anche vicende private o legate più strettamente alla sfera del personale.
Un segno che evidenzia il passaggio, la volontà di lasciare una propria memoria, un atto comunicativo, che si è deciso di approfondire e mappare per dare vita ad un itinerario alla riscoperta di queste antiche iscrizioni.
Inaugurerà sabato 5 giugno a Foligno presso Palazzo Trinci, la mostra espositiva diffusa "Graffiti Umbri. Scritture spontanee medievali e moderne lungo i sentieri del pellegrinaggio".
La mostra è la prima in Italia, dedicata non ad un solo luogo in cui ammirare antichi graffiti, ma ad una intera regione alla scoperta dei graffiti apposti in diversi luoghi. Scopo della mostra diffusa è permettere ai visitatori di percorrere prima idealmente e poi di persona, gli itinerari pellegrini dell'Umbria, da Narni a Gubbio, passando per Foligno e da Perugia a Spoleto passando per tutti i borghi, alla ricerca di eremi, chiese ed edicole votive "segnati" dai graffiti.
La mostra espone graffiti umbri dall'VIII al XVII secolo di varia provenienza, con fotoriproduzione, trascrizione, traduzione, descrizione delle iscrizioni e indicazione del luogo. È stata pensata con l'obiettivo di favorire un turismo sostenibile alla scoperta di luoghi ameni, siti religiosi e luoghi della tradizione laica, palazzi ed edifici pubblici o privati, dove il graffito perde la sua valenza devozionale e cultuale, ma esprime un bisogno legato più strettamente alla sfera del personale: si pensi ai graffiti amorosi o alle iscrizioni carcerarie. Circa 50 schede dotate di un codice QR attraverso il quale sarà possibile il collegamento alla relativa pagina online del sito internet, con informazioni sul luogo di provenienza del graffito e le indicazioni per raggiungerlo.
Da settembre l'esposizione verrà allestita in altri due luoghi significativi del territorio: Perugia con Palazzo Gallenga Stuart, sede dell'Università per Stranieri e Collazzone (PG), nella sala consiliare e presso la chiesetta della Madonna dell'Acquasanta.
Questi i luoghi dei graffiti umbri raccontati dalla mostra:
Assisi – Basilica Superiore di San Francesco, Basilica di Santa Maria degli Angeli (pareti della Porziuncola)
Campello sul Clitunno – Tempietto sul Clitunno
Collazzone – Chiesa della Madonna dell'Acqua Santa
Foligno – Palazzo Trinci, Monastero di Sant'Anna con Casa di Niccolò Alunno, Chiesa di Santa Maria in Campis, Eremo di Santa Maria Giacobbe (Fraz. Di Pale), Chiesa della Madonna delle Grazie (Frazione di Rasiglia), Edicola della Fraz. di Piè di Cammoro
Gualdo Cattaneo – Rocca di Gualdo Cattaneo
Gubbio – Chiesa di San Francesco
Spoleto – Basilica di San Ponziano, Edicola della Fraz. Di Silvignano
Narni – Basilica di San Francesco
Nocera Umbra – Chiesa della Maestà di Acciano
Perugia – Chiesa di S. Matteo degli Armeni
San Giustino (Pg) – Palazzo Bufalini
Spello – Chiesa di San Claudio
Todi – Cappella di S. Angelo (Frazione di Cecanibbi)
Trevi – Chiesa di Santa Maria in Pietrarossa
I luoghi espositivi della mostra "Graffiti Umbri. Scritture spontanee medievali e moderne lungo i sentieri del pellegrinaggio"
Foligno – Palazzo Trinci
Dal 5 giugno al 29 agosto 2021
Palazzo Trinci a Foligno, è uno degli esempi più belli di dimora tardogotica italiana, appare ideale in quanto l'edificio custodisce numerosissime e preziose testimonianze graffite, bisognose di essere conservate e protette, documentate e salvate: in nessun luogo come a Palazzo Trinci viene a crearsi un dialogo continuo tra gli affreschi, le rispettive didascalie coeve e i tanti graffiti spontanei e immediati apposti successivamente dai tanti visitatori del luogo.