Negli ultimi giorni il meteo in Italia è cambiato piuttosto bruscamente. Le temperature miti dei giorni scorsi hanno lasciato spazio al freddo burian, vento gelido che viene da est. Il brusco abbassamento delle temperature compromette la produzione di peschi e mandorli ormai al sud già fioriti, ma ad ha colpito anche gli ortaggi coltivati in campo aperto come cavoli, verze, carciofi, finocchi, cicorie e broccoli.
Emerge dal monitoraggio sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo accompagnata da gelo artico. L’ondata di gelo arriva dopo un mese di gennaio segnato, al sud, da temperature superiori alla media storica che hanno favorito il risveglio della vegetazione che è ora più sensibile al grande freddo. L’abbassamento della colonnina di mercurio, per diversi giorni sotto lo zero, provoca danni gravissimi, con la perdita della futura produzione di frutta e verdura.
Lo sbalzo termico ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra così come nelle stalle, dove si cerca di difendere gli animali dal freddo. Siamo dunque alle prese con le conseguenze dei cambiamenti climatici, avvertiamo una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi, con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense.