Il 2021 comincia all’insegna delle sfide, come mai era successo prima d’ora. Il contesto internazionale è risultato molto stressato a causa della pandemia globale, che ha messo a dura prova gli Stati sul piano sanitario, economico e sociale. “Ma in tale contesto, l'agricoltura ha dimostrato capacità di resilienza e di garanzia per tutti i cittadini", l’analisi di Mario Serpillo, presidente dell’Unione Coltivatori Italiani.
Quali sono, dunque, le principali sfide che ci attendono nel 2021? “Innanzitutto, dobbiamo superare la fase pandemica e uscirne in piena sicurezza. Poi, cogliamo l’occasione per ripartire; il tema ambientale ha guadagnato un posto di primo piano nella discussione globale. Il rapporto tra cibo e natura, tra cibo e diritti passa necessariamente per l’ambiente, che corre rischi enormi. L'opportunismo dell'uomo e l'aggressività dei grandi gruppi finanziari, sempre più presenti nella catena di produzione del cibo, hanno esasperato fino allo stremo lo sfruttamento delle risorse naturali, a partire dall’acqua”, continua, lucida, l’analisi di Serpillo.
"La smania di guadagno ha compromesso l'equilibrio storico tra l'essere umano e il contesto naturale che ora necessita di essere ripristinato. Il Covid ha fatto emergere più di prima questa esigenza e gli aspetti valoriali di cui l'Italia può essere protagonista", la chiosa del Presidente che conclude la sua analisi sull’anno che verrà con un personale augurio: "auspichiamo che l'attuale governo e le forze politiche restituiscano all'agricoltura, all'ambiente, al territorio e all'agroalimentare il ruolo di centralità economica e sociale che gli spetta e che hanno dimostrato in questa emergenza di meritare. L'economia alimentare – conclude – è l'economia della terra, dell'ambiente e delle risorse naturali".