Dopo il ciclone Cleopatra, che ha devastato soprattutto la Baronia e la Gallura nel novembre del 2013, la Sardegna deve ancora una volta fronteggiare le avversità climatiche. È di 3 vittime il bilancio della bomba d’acqua e fango che si è abbattuta con tutta la sua furia devastatrice soprattutto sul comune di Bitti.
“Quanto accaduto lo scorso sabato è destinato a rimanere per sempre nella memoria dei sardi! Il mio personale pensiero, e quello della nostra Organizzazione, va in primo luogo alle vittime di questa tragedia e alle loro famiglie” le parole di Mario Serpillo, Presidente Nazionale dell’UCI-Unione Coltivatori Italiani. Il governatore Solinas ha ricevuto la solidarietà del Capo dello Stato Mattarella ed ha annunciato che le operazioni di “ripristino della normalità” sono state immediate, a partire dall’allaccio dell’acqua corrente nelle case e dall’intervento sulla viabilità.
“Ora occorre non disperdere le forze e cominciare a lavorare su due diversi fattori, strettamente legati tra loro: l’analisi delle cause e la messa in sicurezza del Territorio. Con questo intendo dire che urgono opere infrastrutturali a difesa dei Centri abitati e il ripristino degli argini dei corsi d’acqua, oltre alla regolare manutenzione degli stessi. Si rivelano inoltre importanti la corretta manutenzione della rete fognaria e delle strade, un migliore raccordo con il servizio meteorologico locale e nazionale e, soprattutto, occorre intervenire in maniera strutturale sul problema del dissesto idrogeologico” aggiunge accorato Mario Serpillo.
Il comune di Bitti è stato quello più colpito dall’alluvione, ma si registrano tanti disagi anche a Galtellì e si verificano smottamenti anche sulla strada che collega Nuoro e Lanusei. Il maltempo ha provocato danni anche intorno a Cagliari mentre Villacidro risulta essere di fatto isolata. Circa 250 uomini della forestale e dell’agenzia Forestas si sono attivati per rimuovere detriti e macerie a Bitti.
Esprimiamo vicinanza e solidarietà nei confronti dei Sindaci, fortemente impegnati sul territorio a tutela dell’incolumità delle persone, e delle popolazioni ancora una volta messe a dura prova dagli eventi. Un pensiero particolare va al Sindaco di Bitti e soprattutto alle famiglie delle vittime cui indirizziamo i sentimenti di forte solidarietà.
Ma l’acqua viaggia e ora c’è preoccupazione nella Valle del Cedrino mentre la diga Maccheronis a Torpè ha raggiunto la capienza massima ed è tuttora sotto stretta osservazione. La situazione rimane, dunque, di allerta anche se il peggio sembra oramai essere alle spalle.
“In una situazione di abbandono del suolo avere un’agricoltura sana può giocare un ruolo fondamentale nella prevenzione delle calamità. È per questo che auspichiamo politiche capaci di suscitare il rilancio del settore e soprattutto l’interesse dei giovani nell’area. E ora attendiamo che si mettano in moto i dovuti meccanismi di ristoro per i danni subiti” conclude Mario Serpillo.