Non solo Giornata dell’alimentazione. Ieri si è celebrata la “Giornata internazionale delle donne rurali" istituita dall’assemblea generale delle Nazioni Unite allo scopo di riconoscere “il ruolo chiave delle donne rurali nel promuovere lo sviluppo rurale e agricolo, contribuendo alla sicurezza alimentare e allo sradicamento della povertà rurale”. Un'occasione per ricordare che a livello nazionale più di un’azienda agricola su quattro (28%) è guidata da donne per un totale di quasi 210mila imprenditrici rosa che consentono all’Italia di conquistare il primato europeo.
Un ruolo ancora più significativo con l’emergenza Covid, in quanto le donne hanno continuato a lavorare per garantire l’alimentazione della popolazione nonostante gli evidenti rischi di contagio e le difficoltà operative.
L’imprenditoria femminile ha dimostrano capacità di coniugare la sfida con il mercato e il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura come anche la valorizzazione dei prodotti tipici. L'attività agricola è stata rivoluzionata grazie all’impulso dato dalla presenza femminile nelle attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole, le agritate, gli agriasili, le fattorie didattiche, i percorsi rurali di pet-therapy, gli orti didattici, ma anche nell’agricoltura di precisione e a basso impatto ambientale, nel recupero delle piante e degli animali in estinzione.
Chiaro che tutto questo non deve far dimenticare le tante problematiche che interessano le donne di tutto il mondo, dalla disparità di genere, alla scarsa scolarizzazione, allo sfruttamento. Riconoscere il ruolo chiave delle donne rurali è certamente un passo in avanti significativo anche nella lotta quotidiana che ogni donna deve sostenere.