L’Italia, assieme ad altri sei Paesi (Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Lettonia e Romania) propone, in un documento per il Consiglio dei ministri dell'agricoltura in programma oggi, di escludere i prodotti Dop e le Igp e i prodotti mono-ingrediente (come l'olio d'oliva) dall'etichetta nutrizionale europea, che dovrà tenere conto delle linee guida dietetiche di ciascun paese. A rischio ci sono ben 28 miliardi delle esportazioni agroalimentari Made in Italy nell’Unione Europea, tra i quali si contano una rilevante presenza di prodotti, dai formaggi all’olio fino ai salumi Dop ingiustamente penalizzati dal nuovo sistema.
L’etichettatura nutriscore, come quella a semaforo adottato in Gran Bretagna, incoraggia il consumatore, grazie al semaforo verde, a scegliere prodotti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per più salutari. L’Italia protesta definendolo un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Il rischio è quello di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea.