Reciprocità per la salvaguardia del territorio e a sostegno all’agricoltura e della pastorizia. È quanto accade nel Matese, massiccio montuoso tra Campania e Molise e area in cui un “patto” promette di recare grandi benefici a tutto il settore primario. Grazie ad un accordo tra la sede Uci di Piedimonte Matese, Comunità montana del Matese, Uimec – Uil è nato un progetto per la tutela degli abbeveratoi e degli animali al pascolo.
La zona è attraversata da mandrie di ovini e bovini, incrocia alcune delle rotte della transumanza, tema cui l’Uci ha dedicato tante energie, ed è ricca di abbeveratoi naturali, invasi o tirati su ad hoc in cemento. Il problema cronico è la siccità e la scarsa manutenzione di questa preziosa rete di tali strutture di servizio.
Da queste premesse è nato il patto tra le forze agricole e sindacali della zona. “Le sentinelle del Matese”, questo il nome dei volontari, individuati proprio tra allevatori e produttori agricoli della zona, che avranno il compito di sorvegliare il territorio, collaboreranno con le istituzioni al fine di garantire le migliori condizioni possibili per lo svolgimento delle attività agricole e pastorali, vigilando sul pericolo incendi.
“Il dato significativo è la condivisione dei valori e delle finalità tra tutti i produttori agricoli e gli allevatori del matesino”, spiega il prof. Ferraiuolo, presidente dell’Uci di Piedimonte Matese. La nuova pagina scritta per l’agricoltura e la zootecnia del Matese prevede l’intervento diretto delle istituzioni per il recupero e la manutenzione degli abbeveratoi da pascolo in cambio del servizio prestato dalle “Sentinelle del Matese”, per un’azione combinata tra pubblico e privato che faccia, una volta per tutte, davvero gli interessi del territorio.