La crisi delle attività produttive italiane colpisce anche la pesca. Dopo le limitazioni all’ uscire in barca per il lockdown e la chiusura dei canali commerciali che per il settore sono essenziali, ci sono novità dal punto di vista degli indennizzi.
E’ stata appena raggiunta l’intesa in seno alla Conferenza Stato-Regioni sullo schema del decreto del Mipaaf che istituisce, per contenere i danni provocati dall’epidemia del Covid 19, il Fondo per le imprese della pesca e acquacoltura, in attuazione dell’art. 78 del DL “Cura Italia”, che prevede uno stanziamento di 20 milioni di euro. Tali risorse verranno rilasciate attraverso sovvenzioni dirette agli operatori dei settori pesca e acquacoltura, concentrate, principalmente le prime, nelle regioni del Nord-est (51%), nelle Isole (18%) e nelle regioni del Sud (14%), mentre minore è il numero di imprese con sede legale nel Centro Italia (12%) e nel Nord-ovest del Paese (5%).
Alle imprese del settore pesca in acque marine vanno 15 milioni; in imprese del settore acquacoltura (comprendendo gli impianti e le imprese che utilizzano imbarcazioni ai fini produttivi) avranno 3,5 milioni e quelle delle acque interne 1,5 milioni di euro.
Potranno accedere ai contributi previsti solo le imprese richiedenti che avranno dato avvio alla rispettiva attività economica prima del 3 giugno 2020, data da accertarsi, per le imprese di pesca, attraverso l’armamento entro la stessa data di almeno un’imbarcazione da pesca e, per le imprese acquicole, con la verifica dell’attivazione presso il Registro imprese prima dello stesso termine.
I contributi spettanti alle imprese di pesca armatrici di imbarcazioni saranno determinati su base proporzionale in funzione del numero di imbarcazioni in armamento ed alla stazza dell’imbarcazione misurata in Grosse Tonnage(GT), mentre per le imprese dell’acquacoltura il contributo è concesso in proporzione al fatturato medio e potrà oscillare dai 5mila per le micro imprese ai 20mila euro per le grandi imprese.
Essendo la misura oggetto del provvedimento tra quelle previste nel Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19, il decreto andrà notificato in Ue per la necessaria approvazione di conformità con gli aiuti di Stato.