Il periodo di lockdown è stato molto positivo per i consumi di frutta e verdura. Il trend registrato, sulla base di dati GFK Italia, ribadisce la forte inclinazione degli italiani, ad aprile, a inserire nei propri carrelli della spesa quantità crescenti di ortofrutta, con un aumento del 14% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, per un totale di 500 mila tonnellate acquistate, una quantità che riporta la curva ai livelli di cinque anni fa.
La spesa media per famiglia ha raggiunto i 43 euro, corrispondente a circa 20,1 chilogrammi per nucleo. Un dato che si riflette positivamente anche in termini di fatturato, in aumento del 24% anno su anno.
Nel mese di aprile il giro d’affari del comparto ortofrutticolo ha superato il miliardo di euro. Hanno contribuito a generare tale guadagno sia l’aumento delle quantità acquistate sia la crescita dei prezzi medi di acquisto, passati da 1,95 euro/kg dell’aprile 2019 ai 2,12 euro/kg di quest’anno.
TUTTI I TREND DI ACQUISTO
Tra le tendenze più significative, hanno tenuto banco in aprile le arance, con 60 mila tonnellate (+17%, in linea con l’incremento del 19% di marzo), seguite dalle mele con quasi 58 mila tonnellate (+26%, in ulteriore aumento rispetto al 21% di marzo) e al terzo posto, stabili, le banane con 36 mila (+12%). Le pere sono in costante calo (-18%); stessa sorte è toccata al prodotto di stagione. Cosa è andato meno bene, invece? Le fragole, -16% per poco più di un totale di 22 mila tonnellate. La voglia di primavera è stata tuttavia compensata dai meloni (+64% rispetto all’aprile 2019) per un volume di 3.500 tonnellate.
E come è andata per gli ortaggi? Ottimamente per le patate, che in solitaria rappresentano il 15% dei consumi di ortaggi con oltre 52 mila tonnellate (+33% sull’aprile 2019), seguite da pomodori e carote.
Bene anche radicchi (+47%), finocchi (+30%), cipolle ( 26%) e melanzane (38%). Soffrono invece gli asparagi con un -23% dei volumi acquistati rispetto all’aprile 2019, ma la causa è stata l’assenza di prodotto provocata dalle gelate di inizio mese.
I PREZZI
Per la frutta gli importi medi sono passati da 1,85 euro/kg nell’aprile 2019 a 2,10 euro/kg nel 2020 (+14%). Gli aumenti più importanti riguardano gli agrumi (arance, clementine, mandarini e limoni) che mediamente segnano il +40%, pere e kiwi (+42%), mele (+19%) e fragole (+12%). Infine i meloni hanno subito un calo del 2%.
Nel dettaglio: patate +3%, pomodori +19%, melanzane +39%; sono stabili i finocchi mentre calano i prezzi per carote (-7%) e cipolle (-1%).
CANALI DI VENDITA
Continua anche ad aprile l’ascesa, già segnalata a marzo, dei supermercati (+16%) e dei discount (+7%). Vera rivelazione sono le piccole superfici o superette con un differenziale rispetto allo scorso anno del +77%. Sul fronte dei canali tradizionali da segnalare il deciso aumento dei fruttivendoli, i cosiddetti specializzati, pari a +76% e una preoccupante debacle dei mercati ambulanti o rionali con un -37% dei volumi. Ma ci sembrano dinamiche facilmente comprensibili se contestualizzate ai tempi del lockdown.
Gli aumenti dei volumi acquistati interessano tutto il territorio nazionale: l’effetto “stay home” si è avvertito da Nord a Sud.
BIO, CONFEZIONATO E IV GAMMA
Ad aprile gli acquisti di ortofrutta biologica sono stati superiori del 33% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, con quantità passate da 14 a 19 mila tonnellate. Anche la quota rappresentata sul totale di prodotto venduto (quindi convenzionale più bio) ha raggiunto una percentuale record (pari al 4%) se si considera la quota del 3,1% registrata mediamente dal biologico nel periodo 2016-2019. Il segmento ha segnato un +55% del volume d’affari anche grazie a prezzi medi passati da 1,84 euro/kg dell’aprile 2019 a 2,14 euro/kg di quest’anno (+16%).
In crescita del 13% le quantità di ortofrutta confezionata a fronte di una sostanziale stabilità del prezzo medio di acquisto mentre si registra una contrazione del 12% per i prodotti di IV Gamma, confermando il lockdown quale periodo difficile per la categoria.