Superato il Coronavirus si darà avvio, presso il Mipaaf, al gruppo di lavoro sulla nocciola italiana, propedeutico all’istituzione del tavolo della filiera corilicola. La conferma giunge dalla videoconferenza tra il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate e il Presidente dell’Associazione nazionale Città della Nocciola, Rosario D’Acunto, a cui aderiscono 258 Comuni in Italia.
È importante dare avvio al confronto dell’intera filiera. Lo scenario del comparto, rispetto al Piano del Settore Corilicolo 2010-2012, si è profondamente evoluto con la conseguente necessità di un confronto per politiche unitarie e condivise. Per il numero due di Via XX Settembre, “qualità, aggregazione e innovazione devono essere le direttrici per il futuro ed il Ministero è pronto a svolgere il proprio ruolo di guida e sintesi”.
Le emergenze attuali e del passato richiedono una governance e una regia nazionale. Le aziende del settore vanno sostenute, valorizzando la nocciola italiana nelle etichette e i territori di produzione come nuove destinazioni turistiche enogastronomiche.
Oggi, con 71mila ettari, l’Italia conta per l’11% della superficie mondiale coltivata mentre con una produzione oscillante tra 100mila e 130mila tonnellate, pari al 13%, rappresenta il secondo produttore mondiale di nocciole dopo il “gigante” Turchia. Il predominio mondiale turco, però, è prettamente quantitativo e vede i nostri nocciolicoltori avvalersi di tecniche di produzione più moderne con tecnologie decisamente più avanzate.