Due notti fa è tornata l'ora legale. Avremo un'ora di luce in più, ma anche un'ora di sonno in meno. Un cambiamento che può portare traumi psicofisici, anche se dobbiamo dire che non tutti i mali vengono per nuocere. Ma in che senso?
È vero, dormiremo 60 minuti in meno, ma li recupereremo quando, a fine ottobre torneremo all’ora solare e ci sarà anche il naturale assopimento autunnale. È vero che potrebbero esserci lievi ripercussioni fisiche; il cambio dell’orario potrebbe portare disturbi all’umore, così come il fisico potrebbe risentirne con spossatezza e mancanza di forze.
Ora legale è ogni anno, da cent’anni a questa parte, sinonimo di primavera. Niente più giubbotti pesanti e piogge: si può stare decisamente più tempo all’aria aperta e fare qualche corsetta in giro.Tutto, ovviamente, aiutato dal fatto che ora legale significa anche e soprattutto più luce durante il giorno. È proprio questo il punto: in sostanza, l’ora legale ci fa risparmiare un bel po’ sulla bolletta elettrica.
Secondo i dati Terna disponibili fino al 2015, durante quel periodo iniziato il 29 marzo l’Italia ha risparmiato complessivamente 552,3 milioni di kilowattora (549,7 milioni di kWh il dato del 2014), un valore pari al consumo medio annuo di elettricità di circa 210 mila famiglie, proprio grazie a quell’ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l’uso delle luci artificiali. Dal 2004 al 2015 il risparmio complessivo del Paese è stato di circa 7 miliardi e 270 milioni di kilowattora, pari a un valore di circa 1 miliardo e 79 milioni di euro.
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