Disastro ecologico in Siberia. A nord del circolo polare artico, infatti, le alte temperature stanno favorendo lo sviluppo di enormi incendi che a loro volta provocano una distruzione ecologica su scala colossale.
Nelle ultime settimane, il Servizio di monitoraggio dell’atmosfera di Copernicus (CAMS) ha monitorato oltre 100 incendi intensi e di lunga durata nel circolo polare artico. Tra le ricadute immediate segnaliamo le emissioni; solo a giugno, questi incendi hanno portato nell’atmosfera ben 50 megatonnellate di anidride carbonica, equivalente alle emissioni annuali totali della Svezia.
Ricordiamo che gli incendi artici sono comuni tra maggio e ottobre e sono considerati una caratteristica naturale dell’ecosistema locale ma, in questo caso, data la loro intensità e l’imponente area coinvolta sono da considerare un evento decisamente anomalo. Si vanno ad aggiungere alla lista dei cambiamenti climatici e ambientali che si stanno registrando anche nel resto del Pianeta.
Il problema sta nel fatto che le temperature nell’Artico sono aumentate a un ritmo molto più rapido rispetto alla media globale, e condizioni climatiche calde favoriscono la diffusione degli incendi e la aumentano la loro durata. Suoli estremamente asciutti e temperature più calde della media, hanno provocato la propagazione di questo disastro ambientale.