Brutte notizie dal versante temperature. A quanto pare, e gli allarmi non sono stati pochi sul punto, entro 30 anni gli abitanti di Londra avranno un clima simile a quello odierno di Barcellona, mentre a Madrid si starà come a Marrakech. Questa è la previsione di uno studio scientifico condotto presso il Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università ETH di Zurigo, che ha analizzato l’effetto del cambiamento climatico in 520 tra le maggiori città del mondo.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Public Library of Science, sfrutta database climatici e previsioni scientifiche per ipotizzare le condizioni meteo in cui verranno a trovarsi entro il 2050 le principali capitali mondiali e le città con oltre 1 milione di abitanti: delle 520 metropoli analizzate, il 77% conoscerà condizioni climatiche molto differenti da quelle attuali, con climi più caldi per le città delle regioni temperate e più secchi per quelle situate in aree tropicali o subtropicali.
Il 22% delle più grandi città mondiali avranno condizioni climatiche attualmente sconosciute sulla Terra, sia per temperatura che per disponibilità di acqua.Paragonando i climi previsti con quelli attualmente vissuti in alcuni dei maggiori agglomerati urbani del Pianeta, i ricercatori svizzeri hanno ipotizzato che entro il 2050, città come Londra vivranno stagioni simili a quelle odierne di Barcellona, Stoccolma avrà un clima pari a quello attuale di Budapest, e Mosca sarà calda come la capitale bulgara Sofia.
Città popolosissime come Singapore, Rangoon, Giacarta, Kuala Lumpur, Libreville (capitale del Gabon) e Manaus (la capitale da oltre 2 milioni di abitanti dello Stato brasiliano di Amazonas) vedranno il clima e le temperature raggiungere livelli al momento mai vissuti in nessun grande centro urbano del Pianeta.
I maggiori cambiamenti di temperature verranno registrati nelle fasce temperate e in quelle a ridosso dei circoli polari: in media, le città europee potrebbero diventare più calde di 3,5°C in estate e di 4,7°C in inverno. Uno slittamento climatico che equivarrebbe a spostare grandi città come Londra e Stoccolma di 1.000 chilometri a sud, con una media di 20 km all’anno