Si fa serio il conto dei danni nelle campagne, colpite dal maltempo. Temporali e grandine non hanno dato tregua alle coltivazioni, in una primavera segnata da precipitazioni eccezionali nel mese di maggio, particolarmente delicato per l’agricoltura.Il primo bilancio stima in 14 miliardi di euro i danni nei campi degli ultimi 10 anni. Duramente colpita dall’ultima perturbazione è la Lombardia, dove intere coltivazioni di melone all’aperto sono state travolte da un mare di acqua ma danni da pioggia mista a grandine si contano anche per l’erba medica mentre per il pomodoro il maltempo ha impedito le operazioni nei campi e manca il 30% delle piantine, e quelle già piantate soffocano per la troppa acqua accumulata nei terreni.
L’anomalia climatica si fa sentire però lungo tutta la Penisola, dove si è verificata una vera strage per verdure, cereali e frutta con danni a vigneti, agrumeti, oliveti, fragole, albicocche, ciliegie, pesche e cocomeri. Si rischia purtroppo di perdere un frutto su quattro nelle campagne italiane, anche se bisognerà però attendere ancora qualche settimana per verificare come reagiranno le piante e quantificare l’esatta entità del danno. Non solo, ma lo stato di sofferenza della natura, è reso evidente dalle api, con la produzione di miele che quest’anno fino ad ora è praticamente azzerata per il maltempo.
Le intense precipitazioni hanno fatto innalzare il livello di fiumi e gonfiato i grandi laghi verso valori massimi, come quello di Como che ha raggiunto un grado di riempimento al 63%, il Maggiore salito al 96% e fino al Garda addirittura al 98%. L’ondata di maltempo fuori stagione è l’evidente conseguenza dei cambiamenti climatici in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, tanto da aver condizionato nell’ultimo decennio la redditività del settore agricolo, con le perdite di raccolti dovute a calamità naturali che hanno assunto un carattere ricorrente.