La promozione e valorizzazione worldwide, il potenziamento dell’attività di vigilanza, la costituzione di un catasto per il monitoraggio delle superfici e delle singole varietà, questi gli obiettivi per il prossimo triennio per il Consorzio di tutela del Radicchio Rosso di Treviso Igp e Radicchio Variegato di Castelfranco Igp.
La quota di produzione certificata che prende la via dell'export è intorno al 10%, quindi ancora bassa, secondo Andrea Tosatto, presidente delle Consorzio, e l'aumento della produzione stimola una crescita del business anche su questo versante. "In Francia, Inghilterra, Svizzera e Germania, il prodotto è apprezzato – dice – ma abbiamo intenzione di aprire nuovi mercati e puntare su attività promozionali più organizzate rispetto a quelle del singolo socio". Un altro passaggio importante riguarda il rafforzamento delle misura di vigilanza per proteggere la denominazione Igp che spesso viene usurpata da prodotti similari. "Durante il mio mandato – precisa il presidente del Consorzio di tutela – cercherò di proteggere anche il nome di Tardivo e non solo di Radicchio di Treviso".
Tutte tappe obbligate visto che la produzione certificata continua a crescere assieme alla domanda e oggi conta oltre 500 ettari di superficie coltivata nelle 3 varietà. Negli ultimi 5 anni l’incremento del prodotto certificato è stato del 60% per il Radicchio Rosso di Treviso Tardivo ma del 550% sia per la varietà Precoce che per il Radicchio Variegato di Castelfranco Igp. Quest’anno, nonostante un avvio di stagione in leggero ritardato rispetto alle annate precedenti, il trend di crescita si mantiene con prezzi in leggero aumento rispetto alle precedenti annate e una qualità di prodotto sempre elevata.
Sono entrate in vigore, intanto, quest'anno alcune modifiche del disciplinare di produzione del Radicchio Variegato di Castelfranco che tengono conto del miglioramento della produttività delle piante grazie alle selezione e al miglioramento delle tecniche di coltivazione. E’ stata estesa l'area Igp ai territori di Tribano in provincia di Padova e di Marcon in provincia di Venezia, arrivando ad un totale di 54 Comuni nelle 3 Province. Un’altra novità riguarda il metodo di produzione che permetterà di piantare 8 cespi per metro quadrato (prima erano 7 per mq). Sono aumentate inoltre le produzioni massime per ettaro passate da 6mila kg a 12mila kg, il periodo di trapianto potrà essere effettuato dal 15 giugno al 10 settembre, e il peso massimo unitario non può superare i 0,6kg per cespo.