L’Europa intende dichiarare guerra al dissesto idrogeologico. Per ciascun euro investito nella prevenzione delle alluvioni se ne risparmiano circa sei, secondo le stime. I finanziamenti Life si dimostrano i più adatti, perché si concentrano su pratiche e misure innovative che promuovono comunità resilienti e tecnologie adattate ai settori economici vulnerabili al fenomeno dei cambiamenti climatici.
Azione per il clima
Per la parte relativa al clima (sottoprogramma «Azione per il Clima»), a livello europeo Life ha una dotazione di quasi 900 milioni di euro nel periodo 2014-2020 e permette la partecipazione a enti singoli o partenariati, costituiti da soggetti pubblici e/o privati, attraverso bandi che, di norma, sono a cadenza annuale. In Italia, negli ultimi anni, i principali beneficiari di questi fondi sono state autorità locali, regionali e nazionali, università, imprese di ogni grandezza, istituti di ricerca che oggi stanno portando avanti progetti della durata media dai tre ai sei anni, con budget attorno ai due milioni di euro (di norma sostenuti a fondo perduto dalla Ue per il 55% dell’investimento complessivo).
Il prossimo bando è atteso nella primavera 2019 e prevedrà l’invio di una proposta progettuale di dieci pagine che comprenda la descrizione del problema individuato, legato al clima, il partenariato, la lista delle azioni proposte e un budget di massima. Nel caso di una valutazione positiva occorrerà poi elaborare e inviare entro circa tre mesi il progetto completo.
I progetti integrati
Un’altra possibilità offerta dal programma Life è relativa ai cosiddetti «progetti integrati», che supportano le autorità degli Stati membri dell’Ue per attuare piani ambientali, programmi e strategie sviluppati a livello regionale, multiregionale o nazionale anche in relazione ai cambiamenti climatici. In questo caso, le autorità regionali sono i beneficiari più adatti a presentare proposte, come capofila di partenariati di grandi dimensioni costituiti da enti pubblici e privati del territorio.
Il sottoprogramma «Azione per il clima» consente di finanziare progetti tesi a sperimentare l’efficacia di nuovi approcci per fronteggiare il cambiamento climatico. La tipologia di progetto più interessante è quella relativa all’adattamento ai cambiamenti climatici, ovvero la dimostrazione di pratiche e metodi per adattare i territori agli effetti di questi cambiamenti (ad esempio, una diversa gestione di componenti urbane per ridurre gli effetti degli eventi naturali estremi che colpiscono sempre più spesso le nostre metropoli).
Gli esempi
Un primo caso esemplare è quello del progetto «Life Derris», conclusosi recentemente, che ha unito pubbliche amministrazioni, imprese e compagnie assicurative per la riduzione dei rischi causati da eventi climatici straordinari nelle città. Tra le varie attività realizzate la formazione degli «adaptation manager», nominati nelle aziende per la valutazione e la gestione del rischio meteo-climatico, la costruzione ed adozione dei piani di adattamento delle imprese e delle aree industriali individuate nella città di Torino oltre alla definizione di strumenti finanziari per l’adattamento con le imprese assicurative.
«Life Franca» è un progetto che promuove strumenti per rendere più efficace e tempestiva la comunicazione del rischio alluvionale nelle Alpi. In Belgio invece il progetto «Life Green4grey» ha rimodellato un parco pubblico della città di Zaventem creando bacini naturali, piccole dighe e migliorando la vegetazione in modo da assorbire il più possibile l’acqua piovana. Sono esempi che dimostrano quanto possa essere concreto l’aiuto dell’Europa in questo ambito.
Il programma
Oltre a Life, esistono anche altre opportunità nei fondi strutturali e di investimento (fondi Sie) utili per fronteggiare i cambiamenti climatici: Fondi europei di sviluppo regionale (Fesr) – almeno il 5% dei fondi nazionali è assegnato ad azioni integrate per lo sviluppo della sostenibilità urbana. Ciò aiuta ad affrontare le sfide climatiche che interessano le aree urbane. Il Fondo di coesione (Cf) include misure di adattamento al clima, comprese le «infrastrutture blu», per fornire ulteriori capacità di stoccaggio delle inondazioni e la riduzione dei rischi di surriscaldamento nelle aree urbane. Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) finanzia misure di adattamento del sistema agricolo per migliorare la resilienza ai cambiamenti climatici.
Il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp) sostiene la gestione integrata delle zone costiere per migliorare la capacità del mondo della pesca per fronteggiare i cambiamenti climatici. Il Fondo sociale europeo (Fse) supporta la formazione degli adulti creando reti di consulenti qualificati, sostenendo programmi di studio specializzati anche nella gestione dei danni causati dal cambiamento climatico.