L’ondata di calore prolungata registrata in gran parte del mondo la scorsa settimana intensifica le preoccupazioni sui cambiamenti climatici, secondo «The Guardian». Le alte temperature hanno colpito la California, che ha dovuto fare i conti con una carenza di energia a causa dell’aumento della domanda di condizionatori di aria, e l’Algeria in modo eccezionale, che ha registrato la temperatura più alta mai osservata finora in Africa. Nel frattempo, la Gran Bretagna è stata colpita da una terza ondata di calore, che ha sciolto il tetto di un edificio scientifico a Glasgow.
L’Organizzazione meteorologica mondiale sostiene che l’aumento delle temperature è in contrasto con un fenomeno ciclico globale conosciuto come La Niña, che di solito è associato al raffreddamento.
Lo scorso 26 giugno è stato segnato il record mondiale di temperatura minima in Oman, nella penisola araba, pari ai +42,6°C. Il centro di Los Angeles ha anche visto un nuovo record minimo mensile di luglio di 26,1°C il 7 luglio. Lo scorso lunedì, Taiwan ha segnalato un massimo di temperatura di +40,3°C a Tianxiang, mentre una stazione meteorologica a Ouargla, nel deserto del Sahara in Algeria, ha registrato una temperatura massima di 51,3°C il 5 luglio, la temperatura più elevata registrata in modo affidabile in Africa.
«La cosa insolita è la scala emisferica dell’ondata di calore», ha comunicato al Guardian Michael Mann, direttore del Earth system science center della Pennsylvania State university. Il Centro idrometrico siberiano occidentale ha emesso avvisi di tempesta dopo temperature superiori a 30°C per cinque giorni. Gli osservatori del clima temono che ciò acceleri lo scioglimento del permafrost, rilasciando metano, gas serra molto più potente della CO2.
In Europa, l’Organizzazione meteorologica mondiale ha dato l’allarme per siccità, incendi e perdite di raccolto dopo il secondo giugno più caldo mai registrato. Nelle ultime due settimane, sono stati registrati record a Tbilisi (40,5°C), Shannon (32°C) e Belfast (29,5°C)
La Gran Bretagna si è leggermente raffreddata lo scorso venerdì, dopo 17 giorni di temperature sopra i 28°C. Questa è stata la terza ondata di caldo più lunga mai registrata, dopo il recente record di 19 giorni nel 2013 e la famosa estate del 1976, quando si sono verificati due periodi prolungati di 18 giorni e 15 giorni. Dean Hall del Met office del Regno Unito ha dichiarato che le temperature della Gran Bretagna sono previste in aumento per la prossima settimana.
La preoccupazione è che i fronti meteorologici, caldi e freddi, vengano bloccati più frequentemente a causa dei cambiamenti climatici. Questo fa sì che la siccità e le tempeste persistano, amplificando il danno che causano. Questo è stato un fattore delle recenti alluvioni devastanti in Giappone, dove almeno 150 persone sono morte dopo che la pioggia ha superato fino a quattro volte il livello normale.
Molti sono gli eventi meteorologici estremi che hanno colpito gran parte del mondo negli ultimi 12 mesi, dalla siccità «Day zero» a Città del Capo agli anormalmente potenti uragani Harvey e Irma che hanno colpito la costa orientale degli Stati Uniti e dei Caraibi.
Sottolineando il legame, un nuovo rapporto degli scienziati del gruppo World weather attribution indica che il cambiamento climatico causato dall’uomo e il suo effetto sulle precipitazioni hanno reso la recente siccità di Città del Capo tre volte più probabile.