Il nuovo studio “Climate Change and the Cost of Capital in Developing Countries (UN Environment, 2018)”, commissionato dall’United Nation environment programme (Unep) all’Imperial College Business School e alla School of Oriental and African Studies (SOAS) dell’università di Londra, ha rilevato che «i rischi climatici stanno aumentando il costo del capitale per i Paesi in via di sviluppo». In pratica, ogni 10 dollari che questi Paesi pagano di interessi, un ulteriore dollaro è dovuto alla vulnerabilità del clima.
Lo studio dimostra che negli ultimi dieci anni, un campione di Paesi in via di sviluppo ha dovuto pagare 40 miliardi di dollari aggiuntivi in interessi sul debito pubblico. I ricercatori stimano che «Tali costi aggiuntivi per gli interessi aumenteranno tra i 146 e i 168 miliardi di dollari nel prossimo decennio e potrebbero esacerbare le sfide economiche già affrontate dai Paesi poveri in tutto il mondo».
Selwin Hart ambasciatore delle Barbados negli Usa e co-presidente del V20 Working Group on Climate Risk, ha affermato che «Questo studio rivoluzionario fa luce sulla necessità di affrontare l’aumento del costo del capitale per i Paesi più vulnerabili al mondo derivanti dal nostro successo nell’ottenere che i mercati finanziari prendano in considerazione il rischio climatico. Senza affrontare questa conseguenza involontaria, per noi diventerà sempre più difficile investire nell’adattamento climatico e nello sviluppo sostenibile».
Charles Donovan, direttore del Center for climate finance and investment all’Imperial College Business School, ha spiegato che «Il cambiamento climatico non sta solo imponendo costi economici e sociali ai Paesi in via di sviluppo, ma sta anche amplificando i rischi esistenti che erano già stati valutati nei fixed income markets. Questi impatti cresceranno. La buona notizia è che gli investimenti nell’adattamento climatico non solo possono ridurre i danni sociali, ecologici ed economici, ma possono ammortizzare i deficit fiscali ».
I ricercatori dell’Imperial College Business School evidenziano che «Gli investimenti in progetti efficaci di mitigazione e di adattamento climatico potrebbero comprendere piantare alberi e costruire dighe per la protezione costiera in paesi come Bangladesh, Barbados, Cambogia, Fiji, Haiti, Honduras, Sri Lanka e Vietnam».
Lo studio identifica diverse iniziative di mercato e politiche che potrebbero svolgere un ruolo nella riduzione del debito e degli interessi ma i ricercatori hanno scoperto che «Per essere efficaci da un punto di vista finanziario, le iniziative di adattamento climatico devono soddisfare almeno uno dei tre imperativi: ridurre i costi economici totali dell’impatto dei cambiamenti climatici, migliorare la velocità della ripresa economica e/o trasferire in modo economicamente conveniente il rischio finanziario correlato al clima».
Dallo studio emerge che gli investimenti interni nella preparazione della società «possono parzialmente mitigare gli impatti della vulnerabilità climatica sui tassi di indebitamento sovrani aumentando la resilienza sociale ed economica dei Paesi. A livello internazionale, gli sforzi cooperativi per misurare, monitorare e trasferire i rischi climatici offrono un’opportunità per prevenire un deterioramento della capacità di indebitamento sovrano nei Paesi meno sviluppati. Il monitoraggio degli indicatori finanziari utilizzati dalle principali agenzie di rating del credito è identificato come uno strumento fondamentale per anticipare gli impatti sui profili di credito sovrano».
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