Lievemente positivo l’andamento delle dinamiche del settore – latte. Nello scorso mese la media del prezzo del latte crudo alla stalla è diminuita, ma meno dei mesi precedenti. I dati del Milk Marketing Observatory segnano 32,44 euro per quintale, con una riduzione di appena lo 0,6% rispetto ad aprile. La rapida e consistente spinta alla contrazione dei prezzi si è ridimensionata. Il mercato mostra segnali di stabilità e consolidamento e questo è di buon auspicio per i produttori, che confidano in un’inversione di tendenza e nell'incremento dei ricavi.
Rispetto a 12 mesi fa (maggio 2017), in Europa i produttori di latte bovino stanno incassando appena 0,53 euro per quintale in meno, con uno scarto negativo dell'1,6%. Bisognerà vedere se, anche per il settore del latte, dopo quello dei cereali e dei semi oleosi, si possa parlare di una nuova fase di normalità del mercato, dopo un decennio, quello tra il 2007 e il 2016, caratterizzato da alta volatilità.
Una recente analisi di Rabobank sul settore degli alimenti zootecnici a livello internazionale, parla di una relativa stabilità del mercato e di forze che si bilanciano, riducendo in modo notevole la volatilità, rispetto al decennio precedente.
In Europa, però, bisogna fare i conti con gli elevati stock pubblici di latte scremato in polvere, i quali ammontano ancora a 350.000 tonnellate. Al riguardo la delegazione francese al Consiglio dei ministri agricoli dell’Unione europea ha presentato a fine maggio una informativa con la quale chiede alla Commissione di valutare la possibilità di mettere in atto delle aste di vendita per l’alimentazione degli animali.