Torna la bella stagione, e con essa le allergie: le nubi di polline provocano in molti lacrimazione, starnuti, talvolta tosse e asma. Ed il bello è che questa strana malattia esiste (in quanto classificata) solo dai tempi della rivoluzione industriale. Non siamo in grado di dire se ciò indica che a causare l’insorgere delle allergie siano le prime forme di inquinamento, oppure i nuovi regimi alimentari, o le diverse abitudini igieniche. Quello che però è certo, è che oggi il cambiamento climatico sta influendo sulle allergie respiratorie.
Le temperature più alte fanno sì che le piante producano più polline e più a lungo. I modelli matematici ci avvisano che la durata delle allergie sarà sempre più lunga e che la quantità di pollini addirittura raddoppierà intorno al 2040. Inoltre, a causa delle modificate condizioni climatiche, osserviamo alcune specie di piante allergeniche in aree geografiche in cui prima non esistevano. Dura vita per gli allergici, ma non solo per loro: sempre più persone diventano allergiche ai pollini anche da adulti, perché esposte ad un crescente quantitativo di allergeni.
Asma da tempesta. I fenomeni estremi caratteristici dei cambiamenti climatici, come le forti tempeste, possono influire sulle allergie, causando il rilascio di allergeni dal granulo pollinico. Queste molecole, per via delle loro dimensioni ridotte, penetrano profondamente nei polmoni causando gravi sintomi. Ad esempio, lo scorso anno in Australia, ben 8.500 persone in due giorni si sono presentate in pronto soccorso con sintomi gravi di asma allergica in seguito ad una tempesta.
Ma allo stesso tempo non sottovalutiamo il ruolo dell’inquinamento. Uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità aveva già evidenziato che molti inquinanti sono in grado di indurre nei pollini un aumento di proteine allergeniche: quindi ora basta meno polline per far scatenare la sequela di starnuti, lacrimazione e naso gocciolante. D’altra parte l’esposizione continua a inquinanti può causare infiammazioni alle mucose e quindi predispone ad un peggioramento delle malattie allergiche.