Google ha annunciato che tutti i suoi uffici e i centri dati verranno alimentati al 100 per cento da energie rinnovabili. Si stima che il consumo di energia di Google per anno sia paragonabile a quello di una città come San Francisco. E così, Mountain View va contro la politica.
Il presidente Trump non ha firmato gli accordi sul clima di Parigi, ha cancellato il Clean Power Plan, la strategia cardine di Obama per combattere il cambiamento climatico, e vuole rilanciare l’industria petrolifera. In più ha recentemente ridimensionato due monumenti nazionali, ovvero due parchi naturali Utah: il Bears Ears National Monument e il Grand Staircase-Escalante National Monument.
Ma sono in molti a fare diversamente: anche Apple infatti ha varato nel dicembre scorso un piano verde costruendo turbine eoliche in grado di sostenere l’intera produzione hardware e integrare un sistema già esistente e basato su pannelli solari. E anche per loro l’obiettivo è raggiungere il 100% di energie rinnovabili in tempi rapidi. Il campus dove si trovano i suoi uffici principali, l’Apple Park di Cupertino, California, inaugurato a novembre, è alimentato al 100 per cento con energie rinnovabili, ha ottenuto una delle più autorevoli certificazioni per i design ecocompatibile, il LEED, ed è circondato da un parco dove crescono piante autoctone e resistenti alla siccità.
Anche Microsoft e Facebook hanno scommesso sulle rinnovabili. Gates e Zuckerberg hanno lanciato un fondo specializzato: il Breakthrough Energy Ventures. Si tratta di oltre un miliardo di dollari (solo per il 2017) per finanziare la ricerca energetica e trovare modi per ridurre le emissioni di gas serra. Al progetto hanno aderito anche Jack Ma di Alibaba, Jeff Bezos di Amazon, il principe Alwaleed Bin Talal, fondatore di Kingdom Holding, costituendo una coalizione di imprenditori delle nuove tecnologie riuniti per diminuire le emissioni climalteranti.
Su Google ogni anno gli utenti effettuano migliaia di miliardi di ricerche e ogni minuto caricano oltre 400 ore di video su YouTube. Tutto questo richiede una quantità incredibile di potenza di elaborazione, il che significa energia. Google ha quindi acquistato altri 536 megawatt di energia eolica, che si aggiungono ai precedenti, per arrivare all’indipendenza verde.
Alphabet, la società ombrello di cui fa ora parte, acquista l’energia da quattro diverse centrali: due in Sud Dakota, una in Iowa e una in Oklahoma. Ma ha anche rilevato la centrale norvegese di Tellenes, inaugurata in settembre, diventando così diretto produttore di energia e in particolare quella necessaria ad alimentari i centri presenti in Finlandia, Belgio, Olanda e Irlanda.
Google è il più grande acquirente di energia rinnovabile al mondo per un totale di oltre 3,0 GW, il doppio rispetto ad Amazon che si ferma ad una capacità complessiva di circa 1,5 GW.